Forse è ancora presto per parlare di un’inversione di tendenza, certo è che nel triveneto, colpito duramente dalla crisi negli ultimi anni, qualche spiraglio di luce comincia a farsi vedere. Almeno a giudicare da qualche recente movimento nell’area delle macchine per stampa, dove proprio nelle ultime settimane si sono concretizzati importanti contratti che hanno coinvolto i principali costruttori. Dietro un velo di comprensibile riservatezza le acquisizioni indicano che sul settore si sta accendendo un po’ di luce. Ecco quanto è emerso da una veloce “ricognizione” tra le aziende, con le notizie sugli accordi e i commenti degli imprenditori. “Siamo stati obbligati ad aggiungere una macchina alle tre che abbiamo in linea perché non riuscivamo più a stare dietro al lavoro. A oggi abbiamo ordini fino a settembre, sia dall’Italia che dall’estero, grazie alla clientela fidelizzata che punta sulle nostre lavorazioni particolari”, spiega Nicola Andretta della Litografia Andretta di Massanzago a Padova. Specializzato nella stampa di prodotti nobilitati con vernici speciali e supporti specifici come plastiche e carte trattate, ha recentemente acquistato una KBA 106 con gruppo verniciatore e uscita lunga, proprio per le lavorazioni speciali. Ma investire oggi nell’acquisto di una macchina anticipando la ripresa non è un rischio? “La nostra è una piccola realtà familiare ben avviata e vogliamo tenerla viva – chiarisce Andretta –: è vero che il momento è difficile, ma paradossalmente proprio la crisi che ha ridotto di numero le aziende ha comportato una crescita dei volumi per le imprese rimaste attive. I margini non sono aumentati, ma almeno l’equilibrio è sostenibile”. Dimensioni e orizzonti diversi per la Litopat di Verona, azienda di stampa piana e rotativa, che ha chiuso con Manroland Italia l’acquisto di una macchina di grande formato (120 x 160) a cinque colori + vernice. Un investimento in linea con la filosofia dell’impresa della famiglia Biondani, impegnata nel settore editoriale di qualità oltre che nel mercato del catalogo commerciale (con particolare attenzione per la clientela internazionale) che conferma la propria determinazione nei confronti di un mercato in via di recupero, se non ancora in trend di sviluppo. Ma avremo modo di approfondire con loro il tema nelle prossime settimane. Sempre nell’area veneta è stata chiusa un’altra importante acquisizione da parte di Cartografica Veneta SpA di Lonigo, in provincia di Vicenza, altra qualificata azienda specializzata nel packaging per il settore alimentare (vanta tra i clienti Bauli, Heineken, Motta, Aia e Beretta) che in questi giorni sta installando una KBA 145 in configurazione a sette colori con torre di spalmatura: un acquisto che appare la conferma di un mercato che tra alti e bassi continua a generare business. E per rimanere nello stesso segmento e nella medesima provincia la Palladio Zannini, industria grafica e cartotecnica di Dueville, ha da poco ha acquisito da Macchingraf una Heidelberg XL 106 a quattro colori più gruppo verniciatore. In questo caso l’azienda è specializzata nel packaging per il comparto farmaceutico e sta dimostrando non solo un’invidiabile tenuta ma si sta muovendo con un progetto di crescita ed espansione. Ne è la prova la recente operazione con la quale in una logica di diversificazione ha preso il controllo di Pharma Partners (attiva nel confezionamento secondario dei farmaci) per sostenere e differenziare la propria crescita industriale. Spostandoci a Lavis, nel Trentino, la Tipografia Alcione ha confermato l’acquisto a Komori Italia di una GL 840 PH full optional, una macchina a otto colori destinata a sostituire una precedente otto colori e che si aggiunge a quelle già istallate nel 2013 e nel 2008. Nata oltre 50 anni fa e cresciuta stabilmente, sempre di proprietà della famiglia fondatrice, è oggi una delle realtà produttive più importanti del suo settore nel Trentino Alto Adige e si occupa prevalentemente di stampa offset e digitale. Il titolare Marco Vaccari non esprime però particolare ottimismo: “La macchina ha una tecnologia avanzata e sarà attrezzata nella versione full optional. Nei mercati in cui operiamo la concorrenza si gioca sul prezzo, quindi è necessario investire sull’innovazione che coniuga produttività e qualità: se puntassimo solo sul prezzo basso finiremmo con il depauperare il capitale senza poter competere adeguatamente sul mercato”. Ma ci sono più occasioni sul mercato italiano o all’estero? “Al momento non credo che ci sarà una ripresa nel nostro settore. Al di là della crisi congiunturale è proprio l’area della stampa che sta perdendo presa, dai giornali alla depliantistica, dalla scolastica per finire con i libretti di istruzioni… ormai quasi tutto si trova online e ne soffre anche la produzione delle cartiere. L’importante è rimanere sul mercato e resistere grazie alle innovazioni di processo – conclude Vaccari – per questo puntiamo sulla tecnologia”.
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