Alla faccia dei frequenti rapporti che danno la carta stampata in costante declino, i cataloghi – anche questi spesso dati per spacciati – stanno vivendo una fase di forte rivalutazione. Cambiano di formato, di frequenza, i contenuti sono ripensati ma i brand e le catene di distribuzione sono fermamente convinti che il catalogo su carta rimanga un potente strumento nel pilotare le vendite. In questo mondo multi-canale il ritorno sugli investimenti assicurato dai cataloghi si conferma molto interessante.  Negli USA le catene di distribuzione hanno stimato che ogni 1$ speso in cataloghi genera 4$ di vendite – indipendentemente dal fatto che l’acquisto venga finalizzato via web o al negozio. Un rapporto ha decretato che l’86% dei consumatori che hanno acquistato un bene l’avevano prima visto su un catalogo stampato. In UK dove il mercato della offset a bobina ha fatto parlare di sé per i massicci investimenti, il trend è lo stesso. Pindar, un importante stampatore inglese specializzato nella stampa di cataloghi ha recentemente inserito nel suo parco macchine una nuova 48 pagine Goss Sunday testimoniando la fiducia per un mercato in crescita. Pindar ha tra l’altro fatto parte del progetto di Boden, una catena di abbigliamento, che ha realizzato 15.000 cataloghi di abbigliamento per bambini, con la copertina personalizzata (foto sotto), disegnata sul sito di Boden dai bambini stessi. E in Italia? Utilizzate lo spazio “commento” per farci sapere se il trend è simile.