Infondere speranza, anche in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Ghelfi Ondulati, azienda specializzata nella stampa di packaging e cartone ondulato con sede a Buglio in Monte in provincia di Sondrio, sta provando a farlo. Nel suo reparto di stampa digitale gli operatori, armati di guanti e mascherine protettive, continuano a stampare scatole per rifornire la filiera alimentare, un settore che non conosce arresto. Su ognuna, da qualche giorno, il logo Ghelfi appare accompagnato da un arcobaleno con la scritta “andrà tutto bene”. Un monito dell’azienda per dare coraggio a tutti, operatori e clienti, come ci racconta Beppe Ghelfi, commerciale dell’azienda.

Come state affrontando questo momento?

Come l’arcobaleno fa abbozzare un sorriso anche dopo la tempesta più feroce, così noi proviamo ad affrontare questo momento drammatico con tenacia e spirito combattivo. Siamo chiamati ora più che mai a guardare oltre i nostri interessi, come individui e come azienda. Oggi tutta l’Italia deve ragionare come una grande famiglia, coinvolta in una lotta che solo restando uniti possiamo pensare di vincere. In questo momento sarebbe legittimo poter restare tutti a casa, purtroppo non è possibile. Il nostro primo pensiero va a infermieri, dottori, farmacisti, operatori del 118, volontari, ma anche commesse, cassiere, autisti, tutte quelle categorie che mettono a rischio la propria vita tutti i giorni: chi per dare speranza di guarigione, chi per fornire generi alimentari di prima necessità. Il nostro ruolo oggi è garantire la continuità della catena alimentare: questo è il motivo per cui non chiudiamo, è una responsabilità, è un dovere e dobbiamo esserne orgogliosi. Non è semplice spiegarlo alle nostre famiglie: se usciamo di casa è anche per loro, nel nostro piccolo ci sentiamo degli eroi.  

La GDO non ha subito cali, ma anzi è un settore in cui si registra un picco di vendite. In termini produttivi è cambiato qualcosa per voi?

Dal punto di vista della produzione per l’azienda non è cambiato molto rispetto agli altri anni: il maggior lavoro della grande distribuzione è stato compensato dalla diminuzione dei volumi sui mercati ortofrutticoli e sul fermo di aziende che non si occupano del settore alimentare. Non ci sono fluttuazioni significative, anche se alcuni settori hanno aumentato esponenzialmente i numeri in questo periodo. 

Quali sono le misure adottate per garantire continuità produttiva e, contemporaneamente, assicurare la massima sicurezza dei lavoratori?  

In Ghelfi siamo una grande famiglia, e in questo momento tutti stanno dimostrando quanto tengono all’azienda. Nei vari uffici c’è una sola persona per ufficio fisicamente presente, tutti gli altri lavorano da casa. Oggi più che mai è giusto e dovuto, rendere il posto di lavoro più sicuro riducendo al minimo il numero di persone che lo frequentano. In produzione abbiamo di base una grande fortuna: l’estrema automatizzazione dell’azienda permette già normalmente una grande distanza tra i vari addetti; ciò unito all’uso di guanti e mascherine e alla chiusura di spazi comuni non indispensabili (macchinette del caffè, aree fumo, ecc.) minimizza le occasioni di contatto. Non finiremo mai di ringraziare la nostra gente, che tutti i giorni va a lavorare col coraggio dei soldati che vanno in guerra, di chi va a combattere contro una cosa che non si vede, ma della quale si ha giustamente paura. Tutto questo sforzo lo dobbiamo ai nostri figli, affinché abbiano un futuro, e ai nostri genitori, affinché possano esserci domani.

Avete riscontrato difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime (carte, consumabili, etc.)?

Per ora nessun problema grave, abbiamo qualche timore per l’approvvigionamento nei prossimi mesi delle carte Kraft e semichimiche pregiate dal Nord Europa. Qualora si verificasse la chiusura frontiere l’Italia verrebbe a trovarsi senza materia prima. Ma è un’ipotesi che valuteremo a tempo debito.

 

di Caterina Pucci