Una Heidelberg Speedmaster XL 106 a 4 colori con tecnologia integrata UV LED: in questo modo la quinta generazione della famiglia Giannini ha deciso di abbracciare la nuova tecnologia UV LED. Una scelta che, a un anno dall’installazione, si è dimostrata premiante sotto tutti gli aspetti, dal qualitativo al produttivo.

“Nell’ultima decade abbiamo rinnovato totalmente il nostro parco macchine, come testimoniano la nuova piegatrice Heidelberg TH82, la cucitrice a filo refe Meccanotecnica 180C e la linea completa di raccolta, brossura e taglio”, affermano i titolari Paolo e Francesco Giannini. “La scelta della macchina da stampa è stata particolarmente strategica, dato che dovevamo identificare la tecnologia giusta per la nostra azienda consapevoli che non ci fosse possibilità di commettere errori. Avendo deciso di puntare sull’UV LED, abbiamo scelto Heidelberg sia per le molteplici qualità della macchina sia per la propensione dell’azienda a dare un supporto concreto alla produzione.”

L’innovazione apportata con questo investimento ha permesso di continuare a garantire ai clienti – fra cui università, istituzioni regionali e altri prestigiosi committenti – quella qualità che, in Grafiche Giannini, è una parte fondamentale della storia aziendale.

In via Cisterna dell’Olio – negli ampi locali disposti su più livelli che ancora conservano le tracce delle antiche cisterne dove si custodiva l’olio della città di Napoli – ha sede l’azienda grafica-editoriale fondata nel 1856 da Francesco Giannini e rimasta, di generazione in generazione, azienda di famiglia. La vita della tipografia Giannini è stata sempre legata alla storia culturale e produttiva di Napoli: ne sono testimonianza i rapporti di lavoro con le istituzioni culturali campane e napoletane, i molti clienti e la stampa di innumerevoli saggi, studi, collane, volumi storici e giuridici. Gli stessi locali furono luogo di incontro e confronto culturale e uno di essi fu volutamente adibito al riposo e al diletto delle arti in genere, divenendo vera e propria fucina culturale, ospitando diverse personalità di spicco dell’epoca in campo letterario, artistico, sociale e politico: Di Giacomo, Croce, Morelli, D’Orsi, Mastriani, Brombeis, Capasso, De Sanctis, il Cardinale Sanfelice e l’Arcivescovo Capecelatro, e tanti altri. Negli oltre centocinquant’anni di attività, l’azienda si è meritata cinque medaglie d’oro al merito industriale e ha partecipato alla fondazione dell’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli. Ha anche superato momenti molto difficili come la Seconda Guerra Mondiale, quando la tipografia fu requisita dalla truppe anglo-americane al momento dell’occupazione di Napoli e, al posto di libri e giornali, dalle macchine da stampa uscirono le mitiche “Am-Lire” (moneta d’occupazione utilizzata dal 1943 e definitivamente sparita solo nel 1950). Quando, nel 1947, Renato e Armando Giannini (quarta generazione) riuscirono a entrare nuovamente in possesso della propria azienda, non soltanto la maggior parte dei macchinari e delle attrezzature era inutilizzabile, ma erano andati distrutti anche la maggior parte dei documenti della biblioteca e dell’archivio e moltissimi testi antichi di oltre trecento anni. Ma una rinnovata volontà di ricominciare si sostituì subito allo scoramento iniziale. E in pochi anni il lavoro, la razionale utilizzazione di un finanziamento industriale e l’autofinanziamento riuscirono a prevalere e le Officine grafiche Francesco Giannini & Figli (che prima della guerra avevano 130 dipendenti e alla ripresa meno della metà) ritornarono a nuova vita. Grazie anche a una delle armi vincenti dell’azienda: la voglia sempre di investire per rinnovare le proprie tecnologie per offrire ai clienti, a cominciare dalla prestigiose istituzioni napoletane, il miglior servizio possibile.

 

Quella stessa voglia che, ancora oggi, rende Grafiche Giannini un’impresa di famiglia, dove fin da ragazzi si respira il profumo della carta stampata e si considera il mestiere dello stampatore un’arte.