Dieci milioni di euro per la piccola editoria. È questo il valore del decreto firmato ieri sera, 30 luglio, dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, con l’utilizzo delle risorse del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali istituito dal decreto rilancio, per aiutare la piccola editoria italiana in crisi a causa degli effetti della pandemia da Covid19. «Dopo i primi interventi emergenziali e i decreti di giugno che hanno destinato 40 milioni a sostegno del tax credit per le librerie e per l’acquisto di volumi da parte delle biblioteche pubbliche con questo decreto continua il supporto del Governo al settore dell’editoria, in particolare ai piccoli editori che stanno vivendo ancora un momento di grande difficoltà», ha sottolineato Franceschini.

Le condizioni

Le nuove risorse verranno ripartite tra i beneficiari nella misura pari all’1% del fatturato dell’anno 2019, e comunque, in misura non superiore a 20 mila euro per ciascun beneficiario. Per presentare domanda è necessario avere sede legale in Italia e rientrare nella categoria di microimpresa autonoma, come definita dal decreto del ministro delle attività produttive 18 aprile 2005; occorre inoltre risultare iscritti alla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura e aver pubblicato almeno 10 novità editoriali nel 2019. È necessario infine essere in regola con gli obblighi in materia di contribuzione previdenziale, fiscale, assicurativa e avere assenza di procedure fallimentari. Il decreto è stato inviato agli organi di controllo e sarà disponibile sul sito del MiBACT ad avvenuta registrazione. Entro cinque giorni dalla data di registrazione, la Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore pubblicherà un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo.

La reazione dell’Aie

Entusiasta la reazione dell’Associazione italiana editori. «Il sostegno diretto ai piccoli editori è fondamentale per preservare la ricchezza e la diversità dell’offerta culturale: ringraziamo il Governo e il Parlamento per essersi mostrati sensibili ai nostri appelli», ha detto il presidente dell’AIE Ricardo Franco Levi, che ha poi aggiunto: «Con questa misura si completa un quadro di interventi a sostegno del mondo del libro e della lettura che non ha eguali in Europa, con i 30 milioni per gli acquisti di libri da parte delle biblioteche, i 15 milioni per la Carta Cultura, il rifinanziamento della 18App passata da 160 a 190 milioni, i 10 milioni per il tax credit a favore delle librerie e il decisivo supporto a #ioleggoperché, la prima e più importante manifestazione di promozione della lettura che ha già permesso di donare oltre un milione di libri alle biblioteche scolastiche nel nostro Paese. È stata apprezzata la solidità delle nostre analisi e la validità delle proposte avanzate insieme all’Associazione Italiana delle Biblioteche (AIB) e all’Associazione dei Librai Italiani (Ali)». Secondo Levi le misure approvate danno “conforto alla prospettiva di una ripresa dello sviluppo e di un ritorno alla piena normalità per l’intera economia nazionale”

«Già a maggio il nostro Osservatorio sull’impatto del Covid19 aveva evidenziato la drammaticità della crisi per i piccoli e i medi editori che, in otto casi su dieci, non escludevano di dover chiudere le attività già alla fine del 2020. Per questo avevamo chiesto come AIE un intervento specifico per i soggetti economicamente più fragili – ha ricordato il vicepresidente di AIE e presidente del Gruppo Piccoli Editori Diego Guida -. Con la misura approvata oggi, noi piccoli editori abbiamo uno strumento in più per continuare a svolgere il nostro ruolo in un contesto che rimane, nonostante i segnali di ripresa, ancora complesso».

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