A inizio del 2000 dava lavoro a circa 1500 dipendenti. Ma dopo quindici anni, di quello che era diventato uno dei più importanti poli di stampa italiani, costruito da Vittorio Farina attorno alla Ilte di Moncalieri (l’azienda dove venivano stampate tutte le guide telefoniche incluse le Pagine Gialle) è rimasto purtroppo poco, tra vendite, chiusure, affitti di ramo d’azienda e concordati. L’ultimo colpo a una ristrutturazione, pensata per dare un futuro alle attività di stampa rimaste, colpite in questi anni dai forti effetti della crisi che ha investito il settore, è arrivato quest’estate.

Quello che era una volta la Ilte aveva già subito negli ultimi anni un deciso ridimensionamento avvenuto dopo una serie di ristrutturazioni e operazioni societarie che avevano visto il trasferimento delle attività del gruppo di Moncalieri alla Nuova Satiz, nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager di Ilte Alessandro Rosso. La Satiz aveva poi stretto un accordo con la Canale Industrie Grafiche, un’integrazione annunciata a novembre del 2013, che avrebbe dovuto fare nascere un polo grafico piemontese da circa 90 milioni di euro di ricavi e con 600 dipendenti. A marzo 2014 però la Sergraf (Canale) aveva disdettato l’affitto dell’impianto di Mocalieri, dove lavoravano circa 200 dipendenti, e l’aveva restituito alla Satiz. Il cui destino è stato quello del concordato e della curatela fallimentare, con la messa in vendita. Alla gara per gli impianti ex Satiz indetta dal Tribunale di Torino ad aggiudicarsi in asta le rotative era stata un’azienda specializzata nella commercializzazione delle macchine da stampa usate, la Alcon Holding. A questo punto la storia della Satiz (ex Ilte) si è intrecciata con quello del gruppo Gve, Guido Veneziani Editore, che dopo l’acquisto di RotoAlba e Mazzucchelli, aveva puntato gli occhi anche sugli impianti piemontesi. Con l’obiettivo di fare ripartire l’attività acquisendo le rotative ex Satiz e la Enerprint, che faceva capo all’arcipelago Ilte, che da azienda specializzata nella produzione di energia con una decina di dipendenti ha di fatto assorbito anche quelli (circa 150) dedicati alle attività di stampa.

I progetti di Veneziani di rilanciare Moncalieri si sono però scontrati con la bufera che ha investito il suo polo di stampa, con il fallimento di RotoAlba e la messa in concordato della Mazzucchelli. E il 14 luglio anche la Enerprint avrebbe depositato presso il Tribunale di Torino una richiesta di concordato in bianco, richiesta che dovrebbe vedere la sentenza entro il 24 settembre con la probabilità che il destino della Enerprint (i cui dipendenti sono in cassa integrazione e attendono ancora gli stipendi di giugno e metà luglio nonostante, avvertono i sindacati, era stato firmato un verbale di conciliazione che prevedeva il pagamento da parte di Rotosud), possa essere quello del fallimento. E’ questa la preoccupazione espressa dai sindacati.

Cessata così di fatto gran parte dell’attività di stampa che ruotava attorno alla Ilte di Moncalieri (che avrebbe anch’essa cambiato la ragione sociale questa estate in B.E.I., Business Enterprise Ilte srl e avrebbe a sua volta chiesto il concordato in bianco) Vittorio Farina è intervenuto anche sulla Rotosud, l’azienda di stampa rotocalco con sede a Oricola, in provincia dell’Aquila. Rotosud, spiegano sempre fonti sindacali, avrebbe cambiato ragione sociale in R.I.F. (Roto International Factory) e avrebbe chiesto il concordato preventivo il 7 agosto. Prima però ha conferito impianti e lavoratori a due società: la D.Print e, con la formula dell’affitto, alla Effe Printing, società che fa capo alla Litosud del fratello di Vittorio Farina, Mario. In questo modo, spiega lo stesso Mario Farina, è stato assicurato il futuro produttivo all’azienda e occupazionale a circa 100 dipendenti. Quindi l’attività sta proseguendo con un piano di riorganizzazione ed efficientamento della struttura produttiva per soddisfare al meglio le commesse (stampa rotocalco di cataloghi e riviste con clienti come il gruppo Espresso-Repubblica) e dal 1° settembre è in funzione anche l’impianto di confezionamento e brossura per soddisfare, tutta all’interno di Effe Printing, la storica commessa per la stampa delle Pagine Gialle.