La trattativa è durata qualche mese ma alla fine si è conclusa con un nulla di fatto. Anche la Rotolito Lombarda di Paolo Bandecchi non acquisirà – stando ad attendibili fonti di mercato – la In Print, l’azienda di Baranzate di Bollate specializzata nella stampa rotooffset. Non era un mistero tra gli operatori del settore della stampa, che l’attuale azionista di maggioranza del gruppo In Print-Litorama, Raul Ferrante, che da ex socio di minoranza oltre tre anni fa aveva acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote dagli ex fondatori, le famiglie Casiraghi e Beltrame, dopo aver ricapitalizzato l’impresa con alcuni milioni di euro consentendole di superare i momenti di difficoltà finanziaria, avesse intenzione di passare la mano. Trovando un gruppo importante interessato a rilevare In Print.

Sempre secondo voci di mercato – prive di conferme ufficiali – il dossier In Print sarebbe stato studiato nei mesi scorsi dal gruppo Pozzoni, da Grafica Veneta, da un’azienda inglese e dalla Poligrafici il Borgo del gruppo Amodei particolarmente attiva negli ultimi anni nell’espansione dell’attività anche per linee esterne, vedasi l’acquisizione della Rotolito Emiliana diventata Centro Stampa Altedo dal nome del comune bolognese in cui ha sede. Infine ci sarebbe stato anche un avvicinamento di Rotolito Lombarda, ma anche in questo caso il confronto tra possibile acquirente e venditore non sarebbe andato a buon fine.

A questo punto potrebbe restare sempre la volontà dell’azionista di In Print di sondare il mercato per l’ingresso di un eventuale nuovo socio forte ma si sarebbe notevolmente ridotto – salvo ritorni di fiamma – il parco dei grandi gruppi con le spalle sufficientemente forti per poter eseguire l’operazione. Comunque In Print sta dimostrando di essere capace di stare sul mercato anche con l’attuale proprietà. Dopo il ritorno all’utile nel 2015, anche i risultati 2016 del gruppo Litorama-In Print (due società separate sebbene risalenti allo stesso gruppo di azionisti) sono stati positivi. Il bilancio dell’ultimo anno infatti, come aveva spiegato qualche mese fa l’ad Matteo Rossini (arrivato nel gruppo tre anni fa con il cambio di proprietà e artefice insieme con i suoi collaboratori del rilancio) a Stampamedia.net ha visto un fatturato per In Print di poco inferiore ai 36 milioni di euro con un Ebitda dell’8% e un utile netto di 818mila euro. Bene anche Litorama (che opera a Mazzo di Rho in particolare nella stampa di grande formato, offset e digitale, a partire dalle affissioni) con ricavi per 8 milioni di euro circa e anch’essa tornata profittevole. Un andamento che ha consentito di salvaguardare i livelli occupazionali: gli 88 dipendenti di In Print e i 38 di Litorama che nei mesi scorsi sarebbero stati interessati da alcuni momenti di protesta condotta dal sindacato generale di base contro gli accordi a sua volta presi con le altre organizzazioni sindacali per cancellare la 14° mensilità e altre voci contrattuali.

Anche il 2017, aveva spiegato sempre Rossini, è partito positivamente per In Print che fa girare quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte di casa Manroland e che sono state efficientate in questi ultimi anni) che stampano commesse commerciali e in particolare i volantoni della Gdo che non sembrano conoscere crisi anzi le aspettative – con un eventuale ingresso di nuove catene di supermercati in Italia – sono di un possibile aumento degli ordini.