Oltre ai costi energetici che stanno fermando le cartiere italiane e la conseguente scarsità di carta che raggiunge la trasformazione e gli stampatori, sono a rischio le catene di approvvigionamento delle materie prime, semilavorati e semi-conduttori per il comparto dei costruttori di macchine per la stampa e la trasformazione.

“Molti dei nostri stabilimenti cartari, fortemente energivori, hanno annunciato rallentamenti se non veri e propri fermi produttivi”, afferma Massimo Medugno DG Federazione Carta Grafica, “e vista la situazione critica – che già registriamo da mesi – abbiamo più volte denunciato il rischio della continuità produttiva su tutta la filiera a valle.”

“A ciò si aggiunge oggi il rischio di inceppamento delle catene di approvvigionamento delle materie prime, semilavorati e semi-conduttori per il comparto dei costruttori di macchine per la stampa e la trasformazione”, prosegue Medugno, “rappresentato, nell’ambito della Federazione carta grafica, da Acimga, il primo anello a monte della nostra filiera carta grafica.”

“Per semplificare”, spiega ancora Medugno, “i nostri produttori di macchine per la stampa e la trasformazione fanno fatica a consegnare nei tempi e ai prezzi contrattuali, chi acquista macchine ha difficoltà nel reperire la carta per stampare e produrre, ad esempio, imballaggi e il consumatore finale si troverà in tempi brevi a pagare un prezzo più alto.”

Per questo Federazione Carta Grafica segnala con forza al Governo criticità legate:

agli approvvigionamenti anche sul fronte di materie prime dovute ad hub internazionali e al conflitto in Ucraina e relative sanzioni alla Russia;
alla corsa dei processi inflattivi sulle materie prime e semilavorati nella produzione di macchine per la stampa ed il converting che sta influenzando fortemente il rispetto sia dei tempi contrattuali che delle politiche di prezzo.

“Relativamente agli approvvigionamenti”, afferma Andrea Briganti DG di Acimga, “prevediamo ulteriori difficoltà nel reperire materie prime, semilavorati e semi-conduttori. Questo si tradurrà nella possibile e concreta impossibilità per le aziende italiane di perorare le tempistiche previste dai contratti di fornitura sottoscritti. Questo fattore è certificato da Acimga come totalmente estraneo dalle volontà delle imprese, alle quali è sempre stata riconosciuta oltre che una competenza tecnica premium, anche una correttezza nell’esecuzione delle obbligazioni contrattuali, ma è correlato alla situazione economica globale e relative supply-chain. In una fase di questo tipo le problematiche evidenziate sono globali e valgono anche per i competitori europei.”

I processi inflattivi sui costi delle materie prime hanno subito una accelerazione del tutto straordinaria e non prevista dovuta ad un altrettanto imprevisto fenomeno globale quale quello del conflitto Russia-Ucraina, del tutto assimilabile ad una causa di forza maggiore.

“Seppur nella volontà di dare seguito alle tempistiche previste nei contratti e alle politiche commerciali di pricing contrattuale, oggi le nostre imprese non riescono a garantire tempi e costi certi per cause non dipendenti dalla loro volontà ma da processi globali”, afferma infatti Briganti. Questi i contenuti di una lettera aperta firmata da Acimga e destinata a tutti gli stakeholder della filiera.

 

La lettera aperta di ACIMGA agli stakeholder in versione integrale

Gentilissimi,

le circostanze della pandemia hanno pesantemente colpito tutto il mondo industriale e senza dubbio siete a conoscenza del fatto che si sono create numerose difficoltà lungo varie attività commerciali. Da diversi mesi una carenza di materie prime e servizi ha avuto notevoli impatti negativi sui tempi di consegna dei prodotti e aumentato i costi per numerose aziende in tutto il mondo, comprese le aziende del nostro comparto. L’attuale carenza riguarda tutte le tipologie di materie prime, quali componenti elettrici, plastica e metalli, e servizi, come i trasporti e la logistica. Le nostre aziende e i loro fornitori devono affrontare quotidianamente una situazione estremamente difficile, poiché i tempi di consegna standard per la maggior parte dei componenti essenziali e dei materiali di produzione vengono ripetutamente estesi, e le quantità ridotte o modificate con preavvisi molto brevi. Come diretta conseguenza, i prezzi d’acquisto di queste materie prime e di questi servizi sono notevolmente aumentati. Ciò è dovuto a molteplici fattori avversi nella catena di approvvigionamento che non erano prevedibili, sono al di fuori del nostro controllo e possono essere equiparati a un evento di forza maggiore. Miglioramenti in questo ambito non sono previsti prima del T3/2022 in base a tutte le previsioni. Noi, come rappresentanti dei produttori di tecnologie e macchinari, vorremmo assicurare che le nostre aziende stanno prendendo tutte le contromisure possibili per mitigare gli effetti negativi di queste circostanze critiche. Le nostre aziende sono profondamente dispiaciute se in alcuni casi non saranno in grado di rispettare gli accordi stipulati con i loro clienti, ma assicuriamo in prima persona che tutti stiamo facendo del nostro meglio per ridurre al minimo ogni possibile inconveniente. Come associazione, stiamo inoltre attivamente lavorando per portare tali difficoltà sui tavoli istituzionali, sollecitando urgenti misure attuative. Nella speranza che la situazione contingente volga presto verso un auspicabile miglioramento, siamo a disposizione per ogni ulteriore necessità.

Il Presidente Acimga