Stop alla produzione a ciclo continuo (tutto l’anno 24 ore al giorno) nella cartiera di Varone di Fedrigoni: 30 esuberi e tagli agli stipendi dei lavoratori. A comunicarlo è stata la stessa Fedrigoni martedì scorso, 19 novembre, secondo quanto riporta il Corriere del Trentino. In programma per lunedì 2 dicembre il primo incontro fra i sindacati e i vertici della Fedrigoni. Già nella giornata di oggi, 2 novembre, sono cominciate le assemblee dei lavoratori.

Quello di Varone (con 155 dipendenti) è uno dei quattro stabilimenti del Gruppo Fedrigoni presenti in Trentino per un totale di 585 lavoratori tra gli stabilimenti di Varone, Arco, Scurelle e Arconvert (società controllata con sede ad Arco). Sospendere il ciclo continuo significa accendere gli impianti solo dal lunedì al venerdì, con conseguente danno per le buste paga dei lavoratori: secondo Alan Tancredi, sindacalista della Uiltec, si parla di circa 340 euro al mese netti su stipendi medi di 2mila euro netti. Sarebbero 30 gli esuberi già preventivati dall’azienda, che comunque – secondo quanto riporta il Corriere del Trentino – si è detta disponibile a trovare una soluzione, “dal concedere la possibilità di andare in pensione anticipata alle persone che potrebbero accedervi nei prossimi due anni all’ipotesi di trasferimento negli altri stabilimenti vicini di Arco. Alla base della decisione dell’azienda dovrebbe esserci la volontà di ristrutturazione del mix produttivo, che a oggi non richiede tonnellate di carta speciale, e anche la volontà di non fare magazzino”. «Ora dobbiamo capire cosa intenda fare l’azienda con questa cartiera e quali siano le ragioni di questa riduzione e i piani di rilancio per questi lavoratori, perché ad Arco è stata garantita la turnazione per tutto l’anno prossimo e a Varone è stata fatta questa operazione? Bisogna ottenere un incontro al più presto e impostare la trattativa», ha detto Lorenzo Pomini della Cisl al quotidiano trentino.

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