Il mercato editoriale, dopo le difficoltà del periodo di lockdown in primavera, continua la sua ripresa festeggiando un periodo natalizio con vendite soddisfacenti. A comunicarlo è il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi, che profila una possibile chiusura del 2020 sugli stessi livelli del 2019 per l’editoria di varia – ovvero romanzi, saggistica, libri per ragazzi nelle librerie, nei supermercati e negli store online.

“Questi dati dovranno essere analizzati nel dettaglio”, continua Levi, “ed è quello che faremo il prossimo 29 gennaio in occasione della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri. Fin da ora possiamo dire che a questo risultato positivo hanno contribuito, insieme all’impegno e al coraggio degli editori e delle librerie, che hanno continuato il loro lavoro anche quando non c’era visibilità sull’immediato futuro, le importanti misure a favore del libro assunte dal governo e dal parlamento e prontamente attuate dall’amministrazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con grande efficienza.”

Fra queste misure ricordiamo il sostegno alla domanda tramite il rinnovo della 18App; gli acquisti speciali delle biblioteche; i ristori concessi alle librerie e agli editori più colpiti dalla crisi, che hanno consentito loro di continuare a investire; la scelta di considerare il libro come bene essenziale così da tenere aperte le librerie anche nei momenti più difficili; la maggiore attenzione al tema della lettura, che rimane ancora una grande emergenza italiana.

“Il panorama a cui assistiamo è complesso”, anticipa Levi. “Innanzitutto il dato positivo nasconde al suo interno performance molto diverse: il boom delle vendite online e la buona tenuta delle librerie di quartiere, ad esempio, si accompagna a una difficoltà delle librerie nei centri cittadini e nei centri commerciali e a quelle di catena. L’assenza di manifestazioni fieristiche ha privato alcuni editori di un importante canale di vendita e promozione. Alcuni settori, come l’editoria di arte e di turismo, hanno subito grandissime perdite e tutti gli editori si trovano di fronte a sfide molto difficili. Inoltre”, conclude Levi, “le soddisfacenti performance del libro si accompagnano alle perduranti difficoltà di altri settori culturali, a cui siamo naturalmente vicini. Come abbiamo sempre detto, i consumi culturali crescono assieme e quindi un impoverimento complessivo è, per noi, un dato di preoccupazione.”

Resta comunque il dato positivo di un mercato complessivamente in recupero, che incoraggia gli editori ad affrontare con ottimismo un 2021 che non si preannuncia semplice e la speranza che governo e parlamento continuino a sostenere cultura e lettura in Italia.