Non è stata una storia di successo quella della nuova Satiz, l’azienda nata circa due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri. Una doppia realtà – la Satiz Editore e la Satiz Stampa – che lo scorso marzo ha depositato nella cancelleria fallimentare del Tribunale di Torino domande separate di concordato con riserva a norma dell’articolo 161, sesto comma della legge fallimentare. Una decisione arrivata più o meno in contemporanea con il naufragio dell’annunciato matrimonio tra la stessa Satiz e la Canale Industrie Grafiche, un’integrazione che era stata annunciata a novembre del 2013 e avrebbe dovuto far nascere un polo grafico piemontese da circa 90 milioni di euro di ricavi e 600 dipendenti. Il 31 marzo la Sergraf (Canale) aveva disdettato l’affitto dell’impianto di Moncalieri, dove lavoravano circa 200 dipendenti, e l’aveva restitituito al gruppo guidato da Rosso. Da allora le strade delle due Satiz si può dire che si siano divise. La parte editoriale e di stampa digitale continua a produrre ed è rimasta a Rosso mentre la parte industriale di stampa, all’interno del procedimento di concordato e della curatela fallimentare, è stata messa in vendita. E a fine luglio, il Tribunale di Torino – che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni di euro – ha deliberato la cessione della parte produttiva più importante della Satiz: ovvero tre rotative Lithoman a 64 pagine che erano il cuore dell’azienda oltre a una macchina piana a otto colori 70 x100 e alle linee di punto metallico. L’acquirente che si è aggiudicato in asta le rotative è l’azienda specializzata nel settore delle macchine da stampa usate Alcon Holding. Ma, come si racconta negli ambienti grafici, due delle tre Lithoman (una è stata messa sul sito di Alcon tra le occasioni) potrebbero avere un nuovo acquirente. Ovvero – anche se non ci sono conferme al riguardo – il gruppo GVE, Guido Veneziani Editore. In questo modo GVE – che nei mesi scorsi sembra si fosse interessato, come anche Grafica Veneta, alla nuova Satiz ma poi l’interesse non si era tramutato in un’offerta che avrebbe potuto salvare l’azienda e una parte dei circa 200 dipendenti – aumenterebbe la sua capacità produttiva dopo le acquisizioni delle Grafiche Mazzucchelli e di Rotoalba. Le due Lithoman potrebbero, sempre secondo le voci non confermate di mercato, essere montate a Seriate (Mazzucchelli) dove, dopo l’incendio che aveva distrutto la 96 pagine, girano una 48 pagine Mitsubishi riattivata e una 48 Kba acquistata di seconda mano (prima era installata alla Coptip di Modena) oltre a due Goss da 64 e 48 pagine. Resta da capire, si interrogano gli stessi ambienti di mercato, che effetti potrebbe avere (o non avere) questo rafforzamento della produttività rotooffset di Mazzucchelli qualora fosse davvero realizzato rispetto agli impianti rotocalco di Rotoalba.
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