Otto anni senza drupa! Non ci sembra possibile che siamo riusciti a resistere così tanto. Se già quando la cadenza è quadriennale da un’edizione all’altra il mondo cambia, chissà quanto troveremo drupa diversa dopo questo 4+4 forzato! Siamo tutti curiosi di vedere come la grande kermesse abbia cambiato pelle, ma sono certa che siamo tutti impazienti di trovarci nuovamente lì, nel luogo che per tutti noi ha rappresentato nel tempo un punto fermo del nostro business e delle relazione a esso connesse. Ma voi la ricordate la vostra prima drupa? Quanti anni sono passati da allora? Non ho dubbi che tutti voi abbiate memoria della prima volta che avete attraversato i cancelli della Düsseldorf Messe come visitatori o di quando avete passato notti insonni lottando contro il tempo per allestire a regola d’arte il vostro primo stand a drupa.

Era il 2004, sono passati 20 anni esatti dalla mia prima drupa. Ero da poco entrata nel mondo delle Arti Grafiche (si chiamava solo così il nostro settore e si doveva scrivere con le iniziali maiuscole) e per me gli 11 giorni che trascorsi a Düsseldorf furono a dir poco un’esperienza iniziatica. Ricordo gli sbalorditivi avviamenti delle rotative live, le conferenze stampa con centinaia di giornalisti di tutte le etnie del mondo, la corsa al press center per prendere il tanto ambito armadietto dove depositare il materiale da cui ricavare le informazioni per scrivere i report (che allora erano ancora prettamente cartacei). E poi gli infiniti tour degli stand alla scoperta delle ultime novità, chilometri e chilometri fatti a piedi tra i padiglioni, un’abbuffata tecnologica non-stop, centinaia di biglietti da visita scambiati, interviste one-to-one con manager mai incontrati prima di persona e la macchina fotografica sempre in mano per immortalare ogni dettaglio… A drupa 2004 ricordo di aver perso 5 Kg nonostante le cene a base di stinco e Altbier!

Ma una cosa che ho subito compreso è che drupa per chi opera nel settore del printing e del converting è un appuntamento che va oltre il business. Ci sono operatori che misurano il tempo della loro carriera nel settore in base a quante edizioni di drupa hanno partecipato. Per gli stampatori andare a drupa è motivo di orgoglio, come per i motociclisti andare a Capo Nord in sella alla loro due ruote! Drupa è anche un fenomeno di costume e di folclore dove ogni espositore e visitatore porta in fiera una parte della propria cultura e delle proprie tradizioni dando vita a una condivisione su più fronti (ricordo di avere assaggiato il mio primo vero sushi proprio a drupa durante la conferenza stampa della fiera giapponese Igas). Drupa è infatti da sempre un evento estroverso, un esempio di inclusione, di sana competizione e di collaborazione globale a progetti di filiera.

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