Con un’azione congiunta di coordinamento e di collaborazione senza precedenti, centinaia dei maggiori editori europei di giornali quotidiani e periodici e le loro associazioni di categoria a livello europeo e nazionale hanno predisposto un documento comune che evidenzia i limiti e le criticità degli impegni proposti da Google, chiedendone l’immediato rigetto e ribadendo la necessità dell’adozione di uno Statement of Objections, passo necessario per il proseguimento dell’indagine europea. Lo scorso 25 aprile Google ha presentato una serie di remedies che la Commissione europea ha sottoposto al c.d. market test, vale a dire alla valutazione e alla raccolta di osservazioni e commenti da parte dei soggetti interessati. I ricorrenti e le parti interessate sono stati invitati dalla Commissione a partecipare entro il 27 giugno, con l’invio di osservazioni alle proposte di Google. Le associazioni tedesche degli editori di quotidiani (BDZV) e di periodici (VOZ) – con il supporto delle associazioni europee di categoria (ENPA, EMMA, EPC ed OPA) e di 18 associazioni nazionali (tra cui, per l’Italia, la FIEG) – hanno inviato al vicepresidente della Commissione europea e Commissario UE per la Concorrenza, Joaquin Almunia, un documento in cui viene evidenziato il punto di vista degli editori europei sulle proposte presentate da Google al fine di bloccare la procedura di abuso di posizione dominante aperta in sede UE. “Esprimo apprezzamento per lo spirito di collaborazione tra gli editori europei e fiducia nel sollecito intervento delle istituzioni europee”: così Giulio Anselmi, presidente della FIEG, che è tra i firmatari della posizione congiunta, ha commentato la presentazione del documento comune degli editori europei, che rappresenta anche la posizione degli editori italiani di quotidiani e periodici. "Se Google non presenterà al più presto proposte sostanzialmente migliorative, gli editori europei chiedono che la Commissione utilizzi tutti i poteri legali, compreso un immediato Statement of Objections che preveda rimedi efficaci. Una ricerca equa e non discriminatoria realizzata con criteri imparziali nei confronti di tutti i siti web è prerequisito essenziale per lo sviluppo dei media e delle tecnologie a livello europeo”. Helmut Heinen, presidente della Federazione tedesca degli editori di giornali (BDZV), che è tra i ricorrenti dell’indagine antitrust europea, sottolinea: "Come minimo, Google deve sottoporre tutti i servizi, inclusi i propri, agli stessi criteri, utilizzando esattamente gli stessi meccanismi di analisi, indicizzazione, ordinamento e gli stessi algoritmi di presentazione. Google, senza consenso preventivo, non deve usare contenuti di terze parti al di là di ciò che è veramente indispensabile per la navigazione nella ricerca orizzontale". La Commissione UE, nelle sue conclusioni preliminari, ritiene che le azioni di Google creino "un danno potenziale per i consumatori in termini di riduzione della scelta, della qualità e della innovazione". La Commissione afferma, inoltre, che è cruciale intervenire ora affinché la posizione dominante di Google nel mercato europeo della ricerca web (oltre il 90%) non precluda la possibilità di entrata di altri concorrenti. Il presidente dell’Associazione spagnola degli editori di quotidiani (AEDE), Luis Enriquez, anch’essa tra i ricorrenti, aggiunge: "I rimedi proposti da Google non risolvono i problemi generali e i danni fondamentali che la condotta di Google provoca nel mercato della Search e in quelli ad esso correlati e nessuno di questi rimedi mira a ristabilire una effettiva concorrenza. I rimedi proposti impongono a Google restrizioni di poco conto che tutt’al più modificherebbero di poco i suoi comportamenti ma non avrebbero in pratica alcun effetto sulla struttura del mercato. In alcuni casi potrebbero addirittura peggiorare le cose rendendo più stabile il dominio di Google e ingannando i consumatori. Pertanto noi tutti riteniamo che per ripristinare la concorrenza in un mercato disfunzionale siano giustificati e necessari rimedi più efficaci, comprese misure strutturali". Il testo integrale del documento, nella versione originale inviata alla Commissione europea, è consultabile sul sito della FIEG: www.fieg.it