Le voci su un possibile interesse dal Regno Unito erano già corse un bel po’ di mesi fa. Insieme con quelle – tutte mai confermate ufficialmente – di possibili altri pretendenti che avrebbero studiato il dossier per valutare un eventuale acquisizione della In Print. Allora il presunto gruppo inglese interessato all’azienda di Baranzate di Bollate specializzata nella stampa roto-offset non aveva avuto un nome. Nelle ultime settimane invece, secondo rumor di mercato, anche in questo caso privi di conferme ufficiali, un nome sarebbe spuntato e sarebbe quello della britannica Polestar, il maggior gruppo grafico indipendente europeo che negli anni ha costituito, anche attraverso le acquisizioni, un vero e proprio network di stampa. 

Sempre secondo ambienti di mercato, gli uomini di Polestar starebbero studiando il dossier In Print e sarebbe in corso la due-diligence. Ovvero la fase di approfondimento di dati e informazioni riguardante un’azienda oggetto di trattative per un’eventuale acquisizione. Non resta ora che aspettare per capire se e voci sulla trattativa siano fondate e, in tal caso, se l’operazione andrà in porto con gli stessi ambienti di mercato che parlano comunque di tempi non brevi e di almeno qualche mese per raggiungere l’eventuale accordo.

Non era un mistero comunque tra gli operatori del settore della stampa, che l’attuale azionista di maggioranza del gruppo In Print-Litorama, la famiglia Ferrante, che da ex socio di minoranza circa quattro anni fa aveva acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote dagli ex fondatori, le famiglie Casiraghi e Beltrame, dopo aver ricapitalizzato l’impresa con alcuni milioni di euro consentendole di superare i momenti di difficoltà finanziaria, avesse intenzione di passare la mano. Trovando un gruppo importante interessato a rilevare In Print.

Sempre secondo voci di mercato il dossier In Print sarebbe stato studiato in passato anche dal gruppo Pozzoni, da Grafica Veneta e dalla Poligrafici il Borgo del gruppo Amodei particolarmente attiva negli ultimi anni nell’espansione dell’attività anche per linee esterne. Infine ci sarebbe stato anche un avvicinamento di Rotolito, ma anche in questo caso il confronto tra possibile acquirente e venditore non sarebbe andato a buon fine.

Comunque In Print ha dimostrato di essere capace di stare sul mercato anche con l’attuale proprietà. Dopo il ritorno all’utile nel 2015, anche i risultati 2016 del gruppo Litorama-In Print (due società separate sebbene risalenti allo stesso gruppo di azionisti) sono stati positivi. Il bilancio del 2016, come aveva spiegato nei mesi scorsi a Stampamedia.net l’ad Matteo Rossini (arrivato nel gruppo con il cambio di proprietà e artefice insieme con i suoi collaboratori del rilancio) aveva registrato infatti per In Print un fatturato vicino ai 36 milioni di euro con un Ebitda dell’8% e un utile netto di 818mila euro. Bene anche Litorama (che opera a Mazzo di Rho in particolare nella stampa di grande formato, offset e digitale, a partire dalle affissioni) con ricavi per 8 milioni circa e anch’essa tornata profittevole. E anche il 2017, era partito bene per In Print che fa girare quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte di casa Manroland e che sono state efficientate in questi ultimi anni) che stampano commesse commerciali e in particolare i volantoni della Gdo, settore che non sembra conoscere crisi.