Kornit Digital e Fashion Enter hanno recentemente annunciato la nascita del Fashtech Innovation Centre a Londra. Il progetto, presentato in anteprima il 3 e 4 marzo presso la sede di Fashion-Enter, è unico nel suo genere. L’obiettivo è riportare la personalizzazione di massa on demand nel territorio britannico, servendosi delle soluzioni di stampa digitale direct-to-fabric e direct-to-garment messe a punto da Kornit Digital.

Secondo un report di Kornit Digital, il 30 per cento della produzione tessile è in sovrapproduzione, con spreco d’acqua del 95% che avviene contestualmente alle iniziative per garantire un futuro più sostenibile a questa industria, grazie a offerte personalizzate, creative e on demand. Grazie all’innovazione digitale, il costruttore israeliano punta a ridurre gli sprechi d’acqua fino al 95%, quelli di energia fino al 94% e produrre l’83% in meno di emissioni di gas serra entro il 2026.

Oltre a evidenziare le capacità di ridurre al minimo l’impronta carbonio, il FashTech Innovation Centre vuole porsi come prototipo di un modello di business nearshoring, contribuendo alla crescita delle economie nazionali ed eliminando i costi e gli sprechi legati al trasporto.

 

Secondo Chris Govier, President Europe, Middle East and Africa di Kornit Digital, le aziende si stanno rendendo conto degli innumerevoli vantaggi connessi alla produzione digitale su richiesta. “Che si tratti di un brand, di un fornitore di tessuti o di un designer, che si domanda come gestire la prossima perturbazione del mercato, far crescere le linee di prodotti, creare un piano di produzione più sostenibile e responsabile, l’Innovation Centre abbigliamento può aiutare a raggiungere questi obiettivi”.

“Il centro ospiterà sistemi Kornit Presto e Kornit Atlas MAX, oltre che numerosi strumenti e sistemi per la progettazione grafica e la gestione del flusso di lavoro. “Innovation Centre rende possibile l’intero processo di produzione end-to-end in un unico luogo”, ha detto Jenny Holloway, Chief Executive Officer di Fashion-Enter. “La stampa su richiesta permette di lavorare senza ordini minimi, il che significa che possiamo produrre un singolo capo o farne fino a 30.000 a settimana da tutte le sedi allo stesso costo fisso.” L’idea è soprattutto quella di educare le generazioni future sul modo giusto di produrre capi su richiesta con il minimo spreco.