Due aziende, due storie diverse, un elemento importante che le accomuna: la volontà di proporre qualcosa di nuovo al mercato – quello del packaging – e la decisione di investire in una tecnologia di stampa digitale in grado di dare una significativa svolta al proprio business.

Entrambe, in collaborazione con il proprio partner tecnologico – HP – hanno deciso a metà novembre di aprire le porte dei propri stabilimenti a stampatori di imballaggio e converter di tutto il mondo.

Un packaging flessibile personalizzato

ACM Plastic è un’azienda ‘giovane’, fondata 15 anni fa da Massimo Raffaele che proveniva da un mercato completamente diverso e che già dai primi anni decide di introdurre nel mondo dell’imballaggio flessibile una tecnologia diversa rispetto ai tradizionali converter, utilizzando il getto d’inchiostro UV LED LM. Una tecnologia altamente innovativa che consente di non impiegare solventi nell’intero processo di creazione del packaging e permette ad ACM di specializzarsi nel mercato delle piccole tirature. Grazie alla sua visione costantemente proiettata nel futuro, l’azienda cremasca si trasforma in una delle più innovative realtà del settore flessografico. Oggi annovera un portafoglio di oltre 500 clienti sul territorio nazionale e internazionale (Benelux, Spagna, Svizzera, Germania e Australia) con un fatturato annuo stimato intorno ai 17 milioni di euro e uno staff di 64 dipendenti, che ogni giorno produce lavori di stampa all’interno dei 9.000 metri quadri dello stabilimento. La scelta di investire in una HP Indigo 20000, operativa dallo scorso luglio, è stata motivata dall’intenzione di personalizzare i prodotti stampati, in modo da renderli davvero unici. A questo scopo ACM si è affidata a un’agenzia – la HUD Agency – insieme alla quale ha creato una serie di campagne promozionali demo per far comprendere ai clienti le potenzialità della stampa digitale.

Lanciata in occasione di Interpack 2014, la HP Indigo 20000 vanta oggi oltre 160 macchine installate in 40 Paesi, di cui 120 utilizzate per la stampa di imballaggio flessibile e le rimanenti per etichette e altre applicazioni. Attualmente in Italia si contano quattro HP Indigo 20000 in funzione. La macchina si basa su tecnologia elettrofotografica, consente di utilizzare supporti flessibili e cartacei fino a 350 micron, ai quali prima dell’inchiostrazione viene applicato un primer, la cui funzione è quella di migliorare l’aggrappaggio dell’inchiostro al substrato.

Stampa diretta del cartone ondulato

LIC Packaging ha sede a Verolanuova (Brescia) ed è specializzata nella stampa di cartone ondulato. Fondata nel 1952 da Giovanni Bertoldo, padre dell’attuale presidente Piero, l’azienda nel 1982 affianca alla stampa offset la stampa flexo su cartone ondulato e nel 2001 entra a far parte del Gruppo Saica. Oggi l’azienda si estende su una superficie di 80.000 mq, di cui 48.000 coperti, vanta oltre 350 clienti, 130,5 milioni di metri quadri stampati l’anno, un fatturato di 87 milioni di euro (nel 2017) e 304 dipendenti. L’entrata in funzione, lo scorso luglio, di una HP PageWide C500 – la seconda in Europa e la quarta al mondo – consente alla cartotecnica italiana di stampare direttamente sul cartone ondulato, con una qualità offset ed evitando la laminazione.

La ‘new entry’ va a soddisfare la crescente domanda da parte dei clienti di tirature limitate, tempi di produzione più rapidi e campagne di marketing creative. In precedenza LIC Packaging aveva installato una HP Scitex 15500 per la produzione di espositori ad elevato valore aggiunto.

Grazie ai suoi inchiostri a base acqua, la HP Page-Wide C500, che utilizza la collaudata tecnologia HP thermal inkjet, stampa in digitale su imballaggi primari e secondari per il settore alimentare senza che sia necessaria una barriera aggiuntiva. L’ampia gamma di applicazioni spazia dalle confezioni di base a quelle più sofisticate. La stampa può avvenire su carte patinate e non patinate e cartoni ondulati con spessori da F a BC a doppia onda. La velocità di stampa è pari a 75 metri lineari al minuto a una risoluzione di 600 dpi.

Tra i punti di forza la presenza di un milione di ugelli con una ridondanza degli stessi fino a 6 volte: ciò significa che 6 ugelli diversi generano lo stesso pixel e nel caso qualcuno di essi dovesse otturarsi la qualità di stampa non viene compromessa perché intervengono gli altri ugelli. Si tratta di una prerogativa del thermal inkjet, che non è possibile infatti con la stampa inkjet piezoelettrica. Inoltre, una cinghia virtuale garantisce, attraverso la creazione del vuoto, un’accurata movimentazione del supporto durante il processo di stampa.

 

La proposta di HP

Nell’ambito della stampa digitale, HP ha un’offerta davvero variegata che serve vari segmenti di mercato, da quello della stampa commerciale ed editoriale al grande formato, fino ad arrivare alle soluzioni per etichette e packaging. In particolare, per quanto riguarda l’imballaggio, i sistemi di stampa digitale HP soddisfano le esigenze dell’imballaggio flessibile (HP Indigo 20000), degli astucci pieghevoli (HP Indigo 30000) e del cartone ondulato. In quest’ultimo caso le soluzioni si suddividono tra macchine per la produzione di scatole in volumi elevati (HP PageWide T400S, HP PageWide T1100S e HP PageWide C500) e soluzioni per espositori e scatole di grande formato e in basse tirature (HP Scitex 11000, HP Scitex 15500 e HP Scitex 17000).