Con un’intervista congiunta ai Presidenti delle tre sigle datoriali firmatarie Assografici, AIE e ANES entriamo nel merito degli elementi di innovazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Grafici ed Editori

 Con lo scioglimento della riserva da parte dei sindacati e in seguito alle assemblee delle Associazioni firmatarie, entra definitivamente in vigore l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Grafici ed Editori. Come avevamo riportato sui nostri media al termine del 2023, l’ipotesi di accordo era stata siglata lo scorso il 19 dicembre da Associazione Italiana Editori (AIE), Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES) e Assografici con le associazioni sindacali Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil.
Il nuovo CCNL avrà decorrenza fino al 31 dicembre 2026 e include una serie di elementi di innovazione che segnano un punto di svolta fondamentale in riferimento alle esigenze contemporanee dei lavoratori del settore e per il sostegno all’industria di riferimento.
Oltre agli incrementi in termini di remunerazione, tra i punti salienti l’inclusione delle nuove professionalità del digitale, l’attenzione al welfare e più spazio alla gestione flessibile del tempo per un miglior bilanciamento tra vita privata e lavorativa.
Abbiamo chiesto i presidenti di AIE Innocenzo Cipolletta, di ANES Giorgio Albonetti e di Assografici Emilio Albertini di esprimere la loro opinione relativamente ai contenuti del nuovo Contratto in riferimento ai rispettivi settori di competenza.

 

Rispetto al precedente rinnovo, che era stato molto faticoso, l’intesa per questa nuova proposta è arrivata in tempi relativamente rapidi: quanto è importante questo rinnovo del CCNL grafico editoriale e qual è il valore dei contratti collettivi per lo sviluppo dei vostri settori?

  Emilio Albertini, Presidente di Assografici: “Più che rapidi li definirei tempi giusti. Le negoziazioni erano iniziate già prima della scadenza del dicembre 2022 e sono andate avanti per tutto il 2023. Non è stato facile arrivare a un’intesa. L’obiettivo era sfidante: da un lato rispettare il Patto per la fabbrica e riconoscere ai lavoratori delle nostre aziende quegli adeguamenti economici necessari a ristabilire il potere d’acquisto di stipendi e salari; dall’altro gestire questi adeguamenti, in qualche modo dovuti, nel modo più sostenibile possibile per le imprese. Che, come bene sappiamo, hanno a loro volta in questi anni dovuto fare fronte alla spirale inflazionistica che ha inciso su tutti i fattori produttivi e anche sul costo del denaro. Alla fine, grazie alle delegazioni trattanti, si è arrivati a un buon equilibrio e l’obiettivo è stato raggiunto. Rinnovare il CCNL è sempre importante, perché è uno strumento essenziale per l’organizzazione del lavoro”.

Innocenzo Cipolletta, Presidente di AIE: “Questo contratto collettivo ha il merito di guardare al futuro delle professioni editoriali – penso all’attenzione al digitale, ai riferimenti all’Intelligenza Artificiale – e ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Come tutti i contratti collettivi, è una base condivisa, una piattaforma a disposizione di ogni singola azienda e realtà lavorativa per costruire poi il proprio modello specifico. Ma, ripeto, è una base già molto avanzata e moderna”.

Giorgio Albonetti, Presidente di Anes: “L’iter di questo rinnovo è stato fin dall’inizio caratterizzato dalla piena consapevolezza di tutte le parti, datoriali e sindacali, della complessità del contesto storico oltre che degli specifici comparti rappresentati; complessità che è stata affrontata con unanime senso di responsabilità e rispetto degli strumenti della contrattazione collettiva, di cui credo sia evidente che i significativi risultati raggiunti attestino ancora una volta l’insostituibile ruolo e valore”.

 

La definizione dei profili digitali è la novità più evidente di questo nuovo CCNL: quanto influisce questo aggiornamento per le aziende di settore?

 IC: “Si tratta di un aggiornamento importante perché permette di inquadrare più compiutamente dal punto di vista normativo pratiche di lavoro e specializzazioni che già sono presenti nelle aziende del settore. Le aziende hanno molto innovato negli ultimi anni accogliendo le trasformazioni del digitale, con questo contratto diamo basi più solide, perché formalizzate, a questo processo”.

 

Che valore ha allargare la possibile applicazione del contratto anche a settori affini, non solo in termini di tutela di nuove figure professionali?

 GA: “Un valore decisamente significativo: il nuovo contratto introduce aspetti di grande modernità, risponde alla richiesta di innovazione e rinnovamento del mondo del lavoro ed è inclusivo di molte nuove professionalità ormai trasversali a diversi settori limitrofi, dei servizi, produttivi e commerciali, per i quali può rappresentare uno strumento di riferimento adeguato e consono alle loro realtà”.

 

Quali sono gli altri elementi di novità più rilevanti della nuova proposta di CCNL in relazione ai vostri specifici settori?

 EA: “Sicuramente importante il lavoro fatto sulle causali per i contratti a termine e anche le nuove regole per usufruire dei permessi legati alla legge 104, per l’organizzazione della produzione sono aspetti rilevanti. Di rilievo poi l’introduzione di una piattaforma di settore per la gestione del welfare. Da subito può essere uno strumento importante offerto alle aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, per la gestione dei loro accordi di secondo livello. In prospettiva, speriamo che possa diventare anche uno strumento utile per incrementare l’utilizzo del welfare anche a livello di contratto nazionale. Inoltre, importante aver ribadito il ruolo di ENIP-GCT nel promuovere l’aggiornamento professionale dei lavoratori, anche in chiave digitale, e la sua possibile futura attività anche nel settore editoriale e non solo in quello grafico e cartotecnico”.

GA: “Più che di singoli aspetti mi piace sottolineare di nuovo la visione complessiva di questo accordo che mira a posizionare il contratto all’interno di un perimetro più ampio e moderno – e quindi più solido per le aziende e i lavoratori – grazie soprattutto alla definizione dei profili digitali. Sempre sul tema dell’innovazione trovo anch’io importante sottolineare l’ampliamento della rappresentanza dell’ENIPG, seppur in via sperimentale, a tutti gli attori datoriali: si tratta di un’iniziativa tesa a sottolineare l’importanza della formazione e in particolare del reskilling, in un settore che nell’arco di un decennio ha radicalmente modificato molte delle proprie professionalità”.

IC: “Voglio citare le disposizioni in materia di smart working, che è una realtà oggi presente in molte nostre aziende e che si è diffusa specialmente dopo la pandemia. Se ben governato, lo smart working è uno strumento che consente da una parte una buona gestione dei flussi lavorativi e, dall’altra, è un benefit per i dipendenti”.

 

Entrando nel merito degli aumenti riconosciuti, si tratta di cifre importanti. Come si è arrivati alla loro definizione? Come avete lavorato per renderli compatibili con lo stato di salute delle aziende del settore?

IC:Il parametro di riferimento è l’indice Ipca, definito e imposto da un accordo interconfederale. Siamo partiti da quello, riuscendo a trovare accettabili equilibri per tutte le parti contraenti. Gli aumenti contrattuali saranno riconosciuti in più tranches, tra marzo 2024 e luglio 2026, nell’arco della durata triennale dell’accordo, 2024-2026”.

EA:Anche l’importo dell’una tantum, di 200€, è oggettivamente contenuto, vista l’impennata inflazionistica degli scorsi due anni di vigenza contrattuale. E verrà anch’essa corrisposta in parte ora con il rinnovo in parte all’inizio del prossimo anno”.

GA: “Mi pare importante, infine, anche la quota parte di aumenti riconosciuta attraverso il rafforzamento degli attuali strumenti di welfare contrattuale, il Fondo Salute Sempre e il Fondo Pensioni Byblos”.

 

Quali esigenze hanno portato all’introduzione di un organismo a tutela della professionalità e della carriera del lavoratore, entrando anche nel merito dell’IA?

GA: “Con questa intesa sono stati identificati ben 39 nuovi profili professionali. Con l’organismo paritetico introdotto le Parti hanno voluto dotarsi di uno strumento capace di rispondere, anche in futuro e idealmente in tempo reale, a una continua esigenza di aggiornamento dei profili professionali. Senza aspettare i rinnovi triennali e coerentemente a uno scenario tecnologico in continua evoluzione. L’IA, è un buon esempio: chi è in grado oggi di prevedere quali nuove professionalità si svilupperanno intorno a questa nuova tecnologia nei prossimi tre, quattro anni? Questo nuovo organismo garantirà una continua “modernità” al nostro contratto”.

 

La proposta di contratto risulta molto contemporanea anche in termini di flessibilità, work life balance e aspetti sociali, temi molto considerati in particolare dalle giovani generazioni. Questo renderà i settori grafico ed editoriale più attrattivi per i giovani?

IC: “È il nostro auspicio. Il paradigma si sta rovesciando: non sono solo i lavoratori, ma anche e soprattutto le aziende che devono essere competitive sul mercato del lavoro. Questa competitività non si misura più solamente in termini salariali, ma anche nella capacità di offrire condizioni di lavoro che consentano ai dipendenti una buona qualità della vita, qualità che si misura in termini di flessibilità oraria, welfare, attenzione alle questioni di genere e alla diversity”.

EA: “Oggi le aziende fanno veramente fatica a trovare giovani che siano disponibili a lavorare in fabbrica. Al di là delle tante motivazioni che stanno dietro a questa situazione, certamente dobbiamo lavorare anche per rendere il lavoro in produzione, fermi restando certi vincoli inevitabili, più attrattivo e gestibile”.

 

Quali esiti vi aspettate dall’applicazione del nuovo CCNL nei vostri settori di riferimento?

GA: “Il nuovo contratto rappresenta una tangibile svolta verso la richiesta continua di innovazione che il mercato ci pone, rispecchiando l’evoluzione dell’attività e dei modelli organizzativi delle aziende editoriali di oggi”.

IC: “Il nuovo contratto è uno strumento per gestire ancora meglio l’innovazione nelle aziende editoriali: il migliore inquadramento dei profili digitali, l’attenzione alla flessibilità oraria e al welfare ci permettono di attrarre di più e meglio giovani talenti che vogliono fare carriera nel mondo del libro”.

EA: “Il settore della stampa conosce una crisi strutturale, ma in questi anni ha dimostrato resilienza e capacità di innovazione. Si stampa meno, per l’inarrestabile fenomeno della digitalizzazione, ma si stampa ancora molto, sia in ambito editoriale sia commerciale. E sempre più chiaramente emergono evidenze scientifiche su quanto sia importante la lettura su carta e sui plus della comunicazione stampata. Il nuovo CCNL accompagnerà il settore nel suo rilancio”.

Come evidenziano i Presidenti delle Associazioni di settore, il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Grafici ed Editori, per la sua forte attinenza con la contemporaneità, offre un nuovo impulso alla nostra industria aprendo a prospettive di sviluppo basate su nuovi modelli organizzativi, sull’inclusione di nuovi profili professionali, sull’incremento del welfare e sulla capacità di offrire condizioni di lavoro che tengano conto della buona qualità della vita. Un sostegno fondamentale per un settore che sta affrontando un periodo sfidante di strutturale difficoltà, ma che grazie alla sua consolidata capacità di rinnovarsi saprà mettere a frutto per guardare al futuro con ottimismo.