Dopo settimane di incertezza e trattative serrate, il tribunale ha approvato l’acquisizione di Landa Digital Printing da parte del fondo israeliano FIMI Opportunity Funds per 80 milioni di dollari. L’accordo, sancito sabato, rappresenta una svolta decisiva per l’azienda fondata da Benny Landa, gravata da oltre mezzo miliardo di debiti e a rischio di collasso.
Una crisi profonda
Landa Digital Printing era entrata in una spirale negativa con perdite stimate in 150 milioni di dollari l’anno, che hanno prodotto un danno cumulativo di circa 1,8 miliardi di dollari a soci, finanziatori e fornitori. Nel solo biennio 2022–2023, l’azienda ha perso 312 milioni a fronte di ricavi limitati.
A luglio 2025, di fronte a un’esposizione debitoria di 516 milioni di dollari, la società aveva ottenuto dal tribunale israeliano una protezione temporanea dai creditori (“stay of proceedings”), congelando le azioni esecutive per tentare un salvataggio.
L’offerta FIMI e le resistenze
Tra i potenziali acquirenti interessati figuravano colossi come HP, Canon, Epson, Fujifilm e Xerox, ma solo HP e FIMI hanno avviato due diligence approfondite.
A fine agosto, FIMI ha presentato un’offerta vincolante da 80 milioni di dollari, prevedendo di rilevare tutte le azioni della società e destinare circa 22 milioni alla copertura dei debiti immediati. L’iniziativa, accolta favorevolmente dalla maggior parte dei creditori, ha incontrato però l’opposizione di Vitania e Dagesh, contrari soprattutto a clausole di esonero legale per i dirigenti, compreso Benny Landa.
Le dichiarazioni di FIMI
Il partner di FIMI Gillon Beck ha illustrato così la situazione:
“Landa ha perso circa 150 milioni di dollari all’anno, con un danno cumulativo di 1,8 miliardi per azionisti, finanziatori e creditori. Pur essendo un percorso difficile, FIMI ha un piano di risanamento e i fornitori critici avranno la priorità. Secondo il nostro piano ci vorranno circa tre anni per rimettere in piedi l’azienda. Sarebbe un errore non approvare la proposta: c’è un’opportunità per centinaia di famiglie, per mantenere la società in Israele e per valorizzare brevetti e tecnologie che potrebbero ancora avere successo. … L’azienda non ha attrezzature produttive e dipende da questi fornitori. Non è una passeggiata, è molto, molto difficile, ma se non credessi in una possibilità di successo non sarei qui.”
Secondo Beck, la scelta di FIMI nasce da un senso di “responsabilità, mobilitazione e impegno per il futuro dell’industria tecnologica israeliana”.
Una nuova fase
Con l’approvazione definitiva dell’acquisizione da 80 milioni di dollari, Landa entra in una nuova era. Il fondo FIMI si impegna a un piano di rilancio triennale, mantenendo i fornitori strategici e puntando sulla valorizzazione della tecnologia nanografica. Per Landa Digital Printing questa operazione segna l’ultima possibilità di risalita: salvaguardare posti di lavoro, preservare brevetti e rilanciare un marchio simbolo della stampa innovativa in Israele.