Movimenti e cambiamenti ci sono segnalati dal nostro osservatorio su Verona, una delle aree industriali più importanti del Paese nel settore. Partiamo con Elcograf, dove già a fine gennaio è stata chiesta la cassa integrazione per 310 dipendenti dell’azienda ex Mondadori. Il gruppo Pozzoni, che ha rilevato gli impianti dell’editore di Segrate, ha infatti confermato che tra pochi giorni il rotocalco Donna Moderna verrà stampato nello stabilimenti di Melzo. Una decisione che rende ancora più problematico il mantenimento degli equilibri economici e dell’occupazione, e che arriva a meno di un mese dalla decisione di non partecipare al bando di gara per la stampa dei cataloghi Ikea. La scelta dipende dal cambio del calendario pianificato dalla Mondadori: Donna Moderna sarà in edicola il mercoledì invece del giovedì, e non essendoci più problemi di sovrapposizione con altre commesse Elcograf sposterà la stampa a Melzo, “dove i costi di produzione sono inferiori e la produttività più elevata”, dice il responsabile del Personale di Elcograf Maurizio Vercelli. Il “trasloco” è inoltre in linea con le strategie di Elcograf, che intende fare di Verona il polo per il rotocalco commerciale mentre Melzo lo sarà per i prodotti editoriali. Ma se il trasferimento di Donna Moderna avrà un impatto limitato sulla produzione di Verona (le 300 mila copie incidono per un 2% sulla capacità produttiva dell’impianto), gli effetti politici e sindacali rischiano di essere ben più rilevanti. Azienda e dipendenti si stanno confrontando da tempo sulle decisioni urgenti per contenere il costo del lavoro, e sullo sfondo c’è la possibile disdetta dei contratti integrativi a partire da maggio, a meno che non si arrivi a un’intesa. La seconda notizia riguarda il mondo cartario. Il Gruppo Fedrigoni e gli austriaci di Delfort Group hanno ufficializzato un’ipotesi di collaborazione strategica per identificare utili sinergie: dal marketing alle vendite, dall’innovazione di prodotto e processo alla distribuzione. L’annuncio arriva dopo mesi di voci di una possibile vendita delle Cartiere ex Miliani Fabriano (acquisite nel 2002 dal Poligrafico dello Stato) alla Delfort, specializzata nella produzione di carta per sigarette e l’industria farmaceutica. Al momento non ci sono motivi per dubitare che la partnership serva a rafforzare tutto il gruppo sul mercato globale e, anche se c’è chi si spinge a ipotizzare una cessione dell’intero gruppo veronese, va sottolineato che le dimensioni di Delfort (700 milioni di fatturato, 1750 addetti) sono inferiori a quelle di Fedrigoni (810 milioni il preconsuntivo 2013 e 2200 addetti) e che le due aziende operano in segmenti diversi e non concorrenti. Il consolidamento in Europa sarebbe funzionale allo sviluppo di Fedrigoni: basti ricordare che le Cartiere Fabriano sono tra i sette fornitori di carta per euro scelti dalla Bce.