Una riorganizzazione che ha tutto l’aspetto (e le dimensioni) di una rivoluzione certo non indolore ha come protagonista in queste settimane Tecnographica, una tra le aziende italiane più note nel campo della fornitura di attrezzature e di materiale per le arti grafiche, sia per la stampa tradizionale che per il digitale.

La voce dava per certa una divisione delle attività dell’impresa fra diversi operatori del settore e ha ricevuto numerose conferme. I dettagli che emergono portano alla luce un progetto di sviluppo nato per tentare di arginare l’ennesima situazione di crisi, destinata purtroppo a sfociare in una procedura di liquidazione per la società padovana.

Anche se manca l’annuncio ufficiale con i particolari (però lo scenario potrebbe essere chiarito già nei prossimi giorni) la sintesi è questa: Tecnographica ha subito i contraccolpi della crisi economica e di fronte alle difficoltà la proprietà (rappresentata dal titolare Massimo Spaggiari) si è rivolta ad altre aziende del settore in cerca di un supporto. Tra i primi a rispondere Claudio Gozzi, leader di SMG.

Compreso però che il tentativo non sarebbe bastato a risollevare le sorti dell’azienda, si è quindi deciso di frazionare Tecnographica in più parti distinte: pre-stampa, materiali per sala stampa e area digitale. La cessione di questi tre rami d’azienda, rispettivamente affittati da SMG, da Fora Grafica di Parma e da una newco appena costituita, consentirà a Tecnographica di accedere a un concordato a valore più elevato, potendo riconoscere percentuali maggiori dei crediti di banche, fornitori, agenti e dipendenti.

Un aspetto particolarmente positivo dell’operazione, ribadito a Stampamedia da uno degli imprenditori coinvolti, sarà la salvaguardia occupazionale: ciascuna delle società che subentrano a Tecnographica si è impegnata a riassorbire e ricollocare una parte del personale sia tra i dipendenti che tra gli agenti, ai quali sono stati rinnovati i contratti.

Sempre in riferimento all’occupazione, sembrerebbe che alcuni lavoratori e agenti si siano trasferiti alla toscana TWS, che pure non fa parte del nuovo raggruppamento. Per Massimo Spaggiari, almeno nella fase iniziale, sarebbe previsto un ruolo di consulenza. Un altro passaggio di rilievo è che la suddivisione è per aree di attività, non per territorio: le tre aziende potranno quindi avere rapporti commerciali con clienti in tutta Italia.

Sul piano commerciale non sono previste reazioni negative dei big internazionali del settore: spesso c’è anzi una continuità nella rappresentanza dei marchi, e la stessa SMG già colloca una fetta rilevante dei prodotti Fuji in Italia. Segnali positivi sarebbero arrivati anche da Kodak, mentre si fa notare che Agfa a settembre aveva chiuso i rapporti con Tecnographica per disaccordi strategici e non per politiche commerciali.