Dalla rinascita dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, l’Unità, alla ripartenza della Nuova Satiz. Sono state settimane intense quelle del Gruppo Veneziani Editore (Gve) sia sul fronte dell’editoria, sia su quello della stampa. Giorni che hanno visto, innanzitutto, l’atteso via libera del Tribunale all’offerta e al piano industriale di Gve, insieme con il gruppo Pessina, per evitare il fallimento del quotidiano L’Unità e farlo tornare nelle edicole da cui manca dallo scorso luglio. L’accordo prevede l’affitto del ramo aziendale, a fronte di un impegno d’investimento con fidejussione per 10 milioni di euro, a cui farebbe seguito il successivo acquisto.

“L’obiettivo – spiega lo stesso Guido Veneziani – è di tornare in edicola il 25 aprile, il giorno della festa della Liberazione. Stiamo lavorando per questo”. Il lavoro comprende un parziale reintegro della storica redazione del quotidiano che faceva riferimento a quello che oggi si chiama Pd (la cui Fondazione Eyu partecipa alla nuova società editoriale dell’Unità con una quota del 5%) riassorbendo circa venticinque giornalisti su sessanta. Si attende quindi anche la nomina del nuovo direttore, il cui identikit è quello di un giornalista giovane e motivato (mentre i nomi circolati nei giorni scorsi da quello di Gaia Tortora de La7 a Stefano Menichini, ex direttore di Europa, non rientrebbero tra le scelte opzionate dalla nuova proprietà) e l’affidamento della commessa di stampa. Che potrebbe approdare all’interno del gruppo Farina.

Del resto in questi mesi si è instaurata una forte collaborazione tra il gruppo Veneziani e quello Farina. Rapporti che hanno portato sempre Gve a rilevare, in sede fallimentare, la Nuova Satiz, l’azienda nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri che faceva capo alla ex Ilte (Farina). Alla fine di luglio del 2014, il Tribunale di Torino – che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni di euro – aveva deliberato la cessione della parte produttiva, in particolare tre rotative Manroland Lithoman a 64 pagine. L’acquirente che si era aggiudicato in asta le rotative era stata una azienda italiana specializzata nell’acquisto e vendita di impianti e di macchine da stampa di seconda mano.

Ma nell’operazione è poi subentrato il gruppo Gve. Così da gennaio a Moncalieri si sono messi al lavoro gli uomini della Mazzucchelli (l’azienda di stampa di Seriate entrata a far parte del gruppo di Guido Veneziani) per riavviare l’attività della Nuova Satiz. Operazione riuscita tanto che oggi sono tornate a girare già due rotative e presto dovrebbe essere rimessa in produzione anche la terza. L’obiettivo, grazie a importanti ordini per la stampa editoriale e commerciale, dai periodici alla Gdo, compreso il ritorno in casa della commessa per Eurospin, è di reintegrare a pieno regime circa 150 degli ex 200 dipendenti di Moncalieri, per i quali era stata applicata la cassa integrazione. Non solo, il gruppo Gve ha anche rilevato l’azienda per la produzione energetica Enerprint e preso in affitto dal gruppo Farina una Manroland Colorman sulla quale viene stampata una parte della commessa delle Pagine Gialle.