Non bisognerà aspettare molto per conoscere il futuro della Nuova Satiz, l’azienda nata oltre due anni fa grazie a un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte Alessandro Rosso che aveva rilevato le attività di stampa del gruppo di Moncalieri. Una doppia realtà – la Satiz Editore e la Satiz Stampa – che a marzo 2014 aveva depositato nella cancelleria fallimentare del Tribunale di Torino domande separate di concordato con riserva a norma dell’articolo 161, sesto comma della legge fallimentare.

Una decisione arrivata allora più o meno in contemporanea con il naufragio dell’annunciato matrimonio tra la stessa Satiz e la Canale Industrie Grafiche, un’integrazione che era stata annunciata a novembre del 2013 e avrebbe dovuto far nascere un polo grafico piemontese da circa 90 milioni di euro di ricavi e 600 dipendenti. Il 31 marzo sempre dello scorso anno però la Sergraf (Canale) aveva disdettato l’affitto dell’impianto di Moncalieri, dove lavoravano circa 200 dipendenti, e l’aveva restituito al gruppo guidato da Rosso.

Da allora le strade delle due Satiz si erano divise. La parte editoriale e di stampa digitale continua a produrre ed è rimasta a Rosso mentre la parte industriale di stampa, all’interno del procedimento di concordato e della curatela fallimentare, era stata messa in vendita. E alla fine di luglio del 2014, il Tribunale di Torino – che aveva indetto la gara per gli impianti ex Satiz partendo da un’offerta di 2 milioni di euro – aveva deliberato la cessione della parte produttiva, in particolare tre rotative Lithoman a 64 pagine che erano il cuore dell’azienda oltre a una macchina piana a otto colori 70 x100 e alle linee di punto metallico.

L’acquirente che si era aggiudicato in asta le rotative era stata l’azienda specializzata nel settore delle macchine da stampa usate Alcon Holding. Ed è stata la stessa Alcon Holding a regolare a dicembre il pagamento concludendo così definitivamente l’operazione diventando titolare degli impianti della Satiz (rotative, macchina piana, pre-stampa e tre linee di cucitura mentre l’immobile era in affitto e fa capo alla Rotosud di Vittorio Farina) . “E’ quello che risulta anche a noi come sindacato – conferma Nicola Milana, responsabile Fistel-Cisl Piemonte- ma non sappiamo ancora quale sarà la soluzione della vicenda, ovvero se ci sarà una vendita delle rotative sul mercato oppure potrà ripartire l’attività della Satiz”. Una soluzione che permetterebbe di salvare almeno una parte dei dipendenti. E, all’interno delle trattative aperte da Alcon Holding, potrebbe essere una strada percorribile da parte di un forte protagonista del settore della stampa e dell’editoria identificato, secondo rumor di mercato non confermati, nella Gve, Guido Veneziani Editore. Già nei mesi scorsi erano corse voci di un interesse per due delle tre rotative ex Satiz da parte di Gve, per installarle alle Grafiche Mazzucchelli di Seriate dove, dopo l’incendio che aveva distrutto la 96 pagine, girano una 48 pagine Mitsubishi riattivata e una 48 Kba acquistata di seconda mano oltre a due Goss da 64 e 48 pagine. Ma, sempre secondo fonti sindacali Veneziani, impegnato anche nella partita del quotidiano Unità e proprietario anche della Rotoalba (per cui lo scorso novembre era stata chiesto al Tribunale di Asti il concordato preventivo in continuità) starebbe anche valutando di fare ripartire l’attività a Moncalieri.