E’ ancora tutto da decidere e dall’azienda non arriva alcun commento, all’insegna di una giustificata riservatezza. Ma l’ipotesi che la storica Cartotecnica Chierese, vanto dell’industria locale, possa parlare francese sarebbe già finita sulla bocca dei dipendenti ed è stata rilanciata nei mesi scorsi da più organi di stampa, a cominciare dal Corriere di Chieri. Da novembre, infatti, il Gruppo di cui fa parte la Cartotecnica Chierese, ovvero la holding Fincarta, sarebbe diventato, secondo quanto riferivano i mezzi d’informazione locali, un sorvegliato speciale da parte degli analisti della francese Autajon, una multinazionale del packaging che ha la sede principale a Montélimar, città famosa anche per il torrone bianco e la lavanda. Se il verdetto degli uomini di Autajon dovesse essere positivo e, soprattutto, se si trovasse un accordo con l’attuale gruppo di soci a cui fa capo Fincarta, potrebbero verificarsi nei prossimi mesi cambiamenti nell’assetto azionario del gruppo Fincarta, uno dei principali stampatori di prodotti per l’imballaggio italiano (con le più avanzate tecnologie cartotecniche per il packaging per molti settori industriale a cominciare da quello alimentare) con circa 600 dipendenti e più sedi e società produttive. Oltre alla storica Cartotecnica Chierese, fondata addirittura nel 1900 a Chieri dalla famiglia Benedicenti (presente ancora oggi in azienda con Piero e Davide mentre il padre Gabriele, fino al 2011 presidente, è scomparso a inizio 2012) del gruppo fanno parte anche la Tifernate di Città di Castello, la PLV di Daverio, la Two C Pack di Nashua (Usa) e la Con-Pak di Roletto nel Torinese. Recentemente l’azienda piemontese nata nel 1964, ed entrata a far parte del gruppo Fincarta nel 2000 e sin dagli inizi operante nel mercato di riferimento dei prodotti dolciari e da ricorrenza, è stata integrata con la Cartotecnica Chierese. Un processo di semplificazione societaria che ha portato alla nascita della Chierese Pak.