Avete mai sentito parlare di stampa senza inchiostro? Non è uno scherzo di Carnevale anticipato…è una tecnologia che esiste veramente e farà il proprio debutto in occasione di Ipex, a Londra, dal 24 al 29 marzo.  A tenere a battesimo questa originale soluzione è una società inglese che si chiama LumeJet…e già il nome ci fornisce qualche utile indizio. Il fatto di stampare senza inchiostro, infatti, è reso possibile da un materiale fotografico in alogenuro d’argento che, colpito dalla luce, produce immagini a colori di altissima qualità. Il segreto sta nel fatto che questo supporto fotografico lavora nello spazio colore dell’RGB che, come spiega anche Frank Romano, guru americano nel settore delle arti grafiche in un interessante video (http://youtu.be/02Lup6bIOKQ ), supera i limiti legati allo spazio CMYK, riproducendo colori Pantone particolari, come ad esempio il blu reflex, i colori metallici e pastello e il cosiddetto solid black. “Sia i sistemi di stampa inkjet che quelli elettrofotografici hanno cercato di uscire dai confini cromatici legati allo spazio CMYK: i primi con l’aggiunta del light cyan e light magenta, i secondi aggiungendo una quinta stazione colore per la stampa di colori spot. Ma grazie alla tecnologia LumeJet”, spiega Romano, “i risultati qualitativi sono davvero eccezionali e rendono la tecnologia adatta alla stampa di prodotti di alta qualità, come brochure di lusso o photoalbum per occasioni speciali. Certo, visto il costo piuttosto alto dei materiali fotografici, mi sento di suggerire questa soluzione per tirature molto basse e prodotti di altissimo livello”. Sviluppata negli ultimi quattro anni, La Lumejet inkless Digital Print Head (DPH) è ora diventata realtà ed è già stata scelta da una società inglese, Altaimage, che per prima ha deciso di investire nel sistema di stampa LumeJet S200, il primo a incorporare la rivoluzionaria tecnologia DPH. LumeJet S200 è alimentata con una bobina di carta fotografica larga 305 mm per un formato pari a due pagine A3 affiancate al vivo (1000 x 305 mm massimo), l’ideale per libri ad album.