La cartiera, che fa capo al brand del Gruppo Fedrigoni, si avvia verso una Pasqua in cassa integrazione

Vacanze pasquali in cassa integrazione per gli operai di myCordenons. Il nuovo periodo di cassa integrazione per i lavoratori, se non tutti buona parte dei circa 185 occupati nella cartiera parte del gruppo Fedrigoni è stato annunciato nei giorni scorsi, come riporta il Gazzettino.it, dai sindacalisti Michael D’Andrea, segretario provinciale della Ugl Chimici e Antonio Albino della Cgil Carta.

“L’azienda ha fatto sapere che come gruppo, ovvero tutte le cartiere di  Fedrigoni sparse per l’Italia, la flessione del budget è del 40%. Tradotto – ha spiegato D’Andrea al quotidiano veneto – significa che i magazzini sono di nuovo pieni ed è inutile produrre ancora. Era già successo sul finire dello scorso anno, quando per la quasi totalità della forza lavoro di Cordenons la pausa natalizia era iniziata già il 12 dicembre, per concludersi solo agli inizi di quest’anno”. Questa volta “buona parte degli operai prolungheranno la Pasqua”, ha aggiunto sempre al Gazzettino.it Albino. In pratica, lo stabilimento rimarrà fermo dal lunedì di Pasquetta per tutta la settimana, riprendendo l’attività il 17 aprile, salvo sorprese.

I sindacalisti spiegano anche di avere in calendario un incontro con l’azienda, che produce soprattutto carte speciali destinate in particolare al mercato del lusso oltre a etichette e materiali autoadesivi premium, il prossimo 28 marzo. Sarà l’occasione per conosce i dettagli e quindi anche il numero dei cassa integrati. E’ probabile che lo stop non coinvolgerà i reparti preposti allo smaltimento di quanto già venduto, ovvero allestimento e spedizioni. Sempre i due sindacalisti contano poi che per alcuni dei dipendenti la settimana non sarà di cassa ma porterà a utilizzare ferie residue.

“Resta la constatazione che un meno 40% è una quota consistente”, secondo D’Andrea che spera per la cartiera in una ripresa del mercato internazionale a maggio. “A Cordenons il ricorso alla cassa è stato periodico, dal Covid in poi. Dei circa 40 lavoratori interinali non richiamati a inizio 2022 ne sono stati ripresi solo 2 o 3, figure specifiche, mentre dopo un buon inizio che ci portò al ciclo continuo ora – ha riferito sempre al Gazzettino.it il segretario della Ugl – si lavora 5 giorni su 7 e appunto, di quando in quando subentra anche la cassa integrazione”. Per questo non manca qualche preoccupazione anche se il lato positivo è che non vi saranno esuberi”.

Alcuni mesi fa, per fronteggiare il caro bollette, i sindacati Slc – Cgil, Fistel – Cisl, Uilcom e Ugl e il gruppo Fedrigoni avevano firmato un accordo che prevede un bonus di 20 euro giornalieri in buoni benzina riconosciuto al lavoratore per ogni giorno di cassa integrazione. Un’indennità che potrà al massimo raggiungere i 200 euro. Superata quella soglia l’aiuto verrà elargito comunque ma sotto forma di credito welfare.