L’operazione sarebbe stata comunicata in modo formale a fine ottobre alle organizzazioni sindacali e dovrebbe andare a regime dal 1° gennaio del prossimo anno. Nella fattispecie, si tratta di un accordo tra il gruppo Giunti, uno dei più importanti editori italiani e la Lito Terrazzi, azienda di stampa di Cascine del Riccio (Firenze) che fa capo all’omonima famiglia ed è attiva da quasi cinquant’anni.

L’accordo raggiunto tra i Terrazzi e la Giunti prevede che la Lito Terrazzi, spiegano fonti sindacali, prenda per due anni (2016-2017) in affitto gran parte del ramo d’azienda della Giunti Industrie Grafiche di Prato, in pratica la “stamperia” in Italia del gruppo Giunti. Al termine di questi due anni, sempre secondo quanto spiegano i sindacati, Terrazzi e Giunti potrebbero dare vita a un’integrazione societaria o a una newco a cui farebbero capo tutte le attività di stampa delle due aziende, con una partecipazione azionaria di entrambe le società e probabilmente maggioritaria da parte della famiglia Terrazzi, che vede oggi come amministratore Claudio Terrazzi.

Se la soluzione finale avrà bisogno ancora di essere messa a punto, alla luce anche dell’andamento dell’attività e della nuova gestione di questo biennio, di fatto con l’operazione dell’affitto scattano le sinergie tra le due aziende entrambe specializzate nella stampa di libri con parchi macchine piani (la Lito Terrazzi in particolare conta su alcune macchine a 4 e 5 colori Kba più una Komori 70×100 a 8 colori). In più ci saranno i servizi pre-press e la legatoria interna della Giunti.

L’operazione Lito Terrazzi-Giunti è ben vista dalle organizzazioni sindacali in un settore, quello delle aziende grafiche, che ha visto anche in Toscana una lunga fase di crisi sia congiunturale, sia strutturale. E dove servono quelle razionalizzazioni per mantenere competitive le aziende di stampa (già attuate in particolare nel Nord Italia) sapendo che se arriverà un po’ di ripresa, comunque la carta stampa continuerà a soffrire la concorrenza delle nuove forme di comunicazione digitali.

L’accordo inoltre salvaguarderebbe l’occupazione (che negli ultimi dieci anni aveva visto una forte riduzione in Giunti Industrie Grafiche all’interno però di piani di riorganizzazione concordati con i sindacati) senza prevedere esuberi. L’ipotesi è quella di concentrare tutta l’attività in un unico polo produttivo (quello di Prato) che vedrebbe una forza lavoro di circa 90 persone (una settantina di Giunti Industrie Grafiche sugli attuali 80 occupati circa – dieci resterebbero in capo alla casa editrice – e una ventina della Lito Terrazzi) con un’attività di stampa prevalentemente orientata al settore dei libri sia con le commesse della Giunti sia con quelle conto terzi della Lito Terrazzi.