Una storia infinita, con risvolti anche legali. Dopo oltre dieci mesi di trattative e un acceso confronto tra gli azionisti di Rotoalba, non è ancora stato scritto il futuro di una delle più importanti aziende grafiche italiane di stampa in rotocalco con oltre 160 dipendenti. L’ultimo colpo di scena riguarda la decisione della San Paolo Periodici, che possiede circa il 15% di Rotoalba (la maggioranza, circa l’85% fa capo invece a Bagel TSB) di chiedere al Tribunale di Alba il sequestro cautelativo delle azioni (controvalore 2,93 milioni di euro) possedute proprio dal gruppo tedesco attraverso la società Karl Rauch Verlag KG. Un’azione inaspettata che avrebbe colto di sorpresa non solo Bagel ma anche gli stessi giudici che il 4 luglio saranno chiamati a decidere sul sequestro nell’udienza già fissata presso il tribunale di Alba. E avrebbe creato anche molta preoccupazione tra le istituzioni locali (interessate alla permanenza di una delle più importanti aziende grafiche del territorio). All’origine di questa complessa vicenda c’è stata la decisione, ormai quasi due anni fa, del gruppo Bagel di cedere la quota di maggioranza in Rotoalba, mantenendo però una partecipazione di circa il 10%, un presidio importante per controllare che il nuovo socio assicurasse lo sviluppo dell’azienda. Nella lunga trattativa, i tedeschi avevano alla fine individuato tre principali candidati, un editore e due stampatori (tra i quali Grafica Veneta). E alla fine avevano deciso di siglare un’intesa con Guido Veneziani Editore. A quel punto i Paolini hanno rivendicato il loro diritto di prelazione sulle azioni messe in vendita da Bagel, ma quando il gruppo tedesco si è reso conto che la prelazione sarebbe stato solo un passaggio per poi cedere il pacchetto azionario (si vocifera alla Ilte) hanno detto no. Così si è arrivati alla discussione legale con i Paolini che hanno chiesto il sequestro cautelativo delle azioni per impedire che Bagel possa venderle. In realtà, di fronte al comportamento del socio di minoranza (ritenuto incomprensibile) e al congelamento della situazione dovuta all’attesa del verdetto del Tribunale, Bagel avrebbe deciso di sospendere la vendita e di restare azionista di maggioranza di Rotoalba. Da qui al 4 luglio però le “diplomazie” sono al lavoro perché sarebbe nell’interesse di tutti far scendere la tensione e trovare una soluzione positiva soprattutto per un’azienda, Rotoalba, alla quale certo non fa bene la battaglia tra gli azionisti ma che comunque ha chiuso il 2011 con un fatturato cresciuto del 10% a circa 35 milioni di euro e anche quest’anno presenta un overbooking di commesse tanto da essere “costretta” a cedere a terzi alcuni lavori.