Il mercato della stampa vive un periodo di crisi ma ci sono realtà che continuano a crescere e a investire. Anche nell’acquisizione di nuove aziende. E la realtà più attiva in Italia (ma si potrebbe dire in Europa) su questo fronte è la Pozzoni di Cisano Bergamasco. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pozzoni (alla cui guida sono oggi i figli dello scomparso cavalier Piero) e che rappresenta il terzo colosso europeo nel settore della grafica editoriale (in particolare nella stampa di riviste e libri) con (dati 2010) circa 415 milioni di euro di ricavi, 14 stabilimenti (tra cui quelli veronesi rilevati con l’acquisizione di Mondadori Printing) e circa 2mila dipendenti, ha messo a segno un’altra acquisizione. Non quella della storica Amilcare Pizzi (i rumors corsi sul mercato nelle scorse settimane sono stati smentiti da Cristina Pozzoni) ma della Capriolo-Venturini. L’accordo, che prevede l’affitto del ramo d’azienda con la proposta d’acquisto nell’ambito di un concordato preventivo, è stato accolto questa settimana dal Tribunale di Milano. Si tratta della seconda proposta fatta da Pozzoni perché la prima era scaduta, per lungaggini burocratiche del Tribunale, lo scorso luglio. L’intesa, come spiegano i sindacati, prevede all’atto della formalizzazione dell’acquisto (successiva all’espletamento delle condizioni previste dal concordato e dall’accordo quindi con i creditori) l’assunzione di 60 degli attuali 127 dipendenti della Capriolo-Venturini, messa in liquidazione. Tutti i 127 dipendenti per il periodo dell’affitto sono trasferiti alla Pozzoni che potrà utilizzare la cassa straordinaria a rotazione per 12 mesi e anticiperà la Cigs. La prima proposta prevedeva 90 assunzioni ma nel frattempo le condizioni di mercato sono cambiate anche se da parte della Pozzoni c’è l’impegno, come ha spiegato Maurizio Vercelli, direttore delle risorse umane e legali del gruppo bergamasco, di valutare se, con la ripresa dell’attività, si recupererà una produttività in grado di consentire incrementi occupazionali. La Capriolo-Venturini, era nata dall’integrazione tra la Capriolo di Caleppio di Settala e la Venturini di San Martino in Rio in provincia di Reggio Emilia per creare un polo di stampa nel direct marketing. Nel 2010 aveva realizzato 36 milioni di euro di ricavi ma anche, per le difficoltà del mercato, la diminuzione dei margini operativi e gli oneri finanziari, 4,87 milioni di perdite. E così i era arrivati alla dolorosa messa in liquidazione. Per il gruppo Pozzoni l’acquisizione della Capriolo-Venturini rappresenta un’opportunità per rafforzare ed espandere l’attività nel direct marketing dove è già presente con la Pozzoni Direct Marketing e per questo verrà avviata una graduale integrazione. Che, guardando alla crescita in questi anni del gruppo bergamasco e all’operazione Mondadori Printing, c’è da scommettere che avrà successo.