Sarà l’effetto della crisi o di quell’esigenza di concentrazione da anni auspicata per il troppo frastagliato settore dell’industria grafica italiana. Ma un fatto è certo: questo scampolo di 2012 si appresta a vivere più di un colpo di scena sul fronte dei big della stampa che potrebbe ridisegnare nel 2013 il panorama del mercato. Se nelle scorse settimane sono corse tante voci (da un accordo smentito tra il gruppo Canale e la Nuova Satiz agli interessi verso più di una possibile acquisizione che sarebbero stati manifestati dalla Grafica Veneta di Fabio Franceschi) protagonista di questa ventata di novità potrebbe essere Rotoalba, l’ex azienda dei Paolini e del gruppo tedesco Bagel, il cui controllo nei mesi scorsi è passato alla Guido Veneziani Editore. La nuova proprietà ha dato una missione precisa al numero uno operativo dell’azienda, Rino Costanzo: fare di Rotoalba un’impresa di stampa non solo rotocalco ma anche rotooffset, anche perché delle 17 riviste di Guido Veneziani Editore, solo 3 vengono stampate in rotocalco. Per soddisfare questa richiesta la prima scelta fatta ad Alba era stata quella di opzionare una rotativa a 48 pagine da acquistare entro quest’anno con la possibilità di comprarne un’altra nel 2013. Ma di questi tempi è forse più conveniente acquistare un’azienda, con macchine da stampa e commesse comprese, che comprare una rotooffset, nuova o usata. Un ragionamento che hanno fatto anche ai piani alti dell’azienda che stampa Famiglia Cristiana. Così, l’opzione sulla 48 pagine è stata revocata e si sta perseguendo l’altra strada, quella di acquisire un’impresa rotooffset che abbia un parco macchine tecnologicamente avanzato e che non abbia bisogno di particolari interventi di ristrutturazione o riorganizzazione. All’interno di questo identikit non rientra la Deaprinting dei Boroli. Le Officine Grafiche Novara 1901 proprio in queste ore dovrebbero incontrare i sindacati per scoprire le carte sul loro futuro: nuova ristrutturazione o vendita. Ma l’eventuale acquirente non sarebbe Rotoalba bensì, secondo rumor di mercato, la Tiber, azienda bresciana della famiglia Becchetti specializzata nella stampa rotooffset con un parco di rotative che comprende anche una 48 e una 32 pagine. Il futuro di Rotoalba, quindi, non si incrocerà con quello di Deaprinting ma, forse, di un’altra importante azienda grafica italiana. Vere e proprie trattative finalizzate alla chiusura di un accordo non ci sarebbero ancora, ma contatti sì nell’ambito di un parterre di possibili aziende da acquisire (rilevando la quota di maggioranza) che allineerebbe più di un nome, dalle Grafiche Mazzucchelli di Guglielmo Fiori (prima azienda al mondo ad avere installato una Goss Sunday a 96 pagine) all’Amilcare Pizzi dove è appena arrivato come nuovo direttore generale Angelo Mazzacani, dalla bolognese Poligrafici Printing alle salernitane Grafiche Boccia. Nelle prossime settimane vedremo se le voci si tradurranno in fatti e se nascerà una Rotoalba due.