In attesa che la Borsa torni ad avere abbastanza appeal (e stabilità) per rifarsi avanti, Fedrigoni intanto fa shopping negli Stati Uniti. Il gruppo veronese, leader in Italia e in Europa nelle carte grafiche speciali e ad alto valore aggiunto (compresa la carta per banconote) e proprietario dallo storico brand Fabriano, ha annunciato l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario della GPA, Gummed Papers of America, dal fondo Svoboda Partners. Il prezzo è di 50 milioni di dollari, pari a circa 46 milioni di euro, totalmente provenienti da risorse finanziarie della società.

Un passo che permette a Fedrigoni di entrare direttamente nel mercato dei supporti per stampa digitale degli Stati Uniti e consolida la propensione internazionale del gruppo, il quale realizza già oggi sui mercati esteri il 64% del fatturato. L’importanza del takeover sta anche nelle sinergie industriali che dovrebbero scaturirne, soprattutto nell’aumento dei volumi della materia prima fornita, visto che il gruppo veronese è attualmente il principale fornitore di GPA.

Considerato che la società americana è specializzata nella distribuzione e nella sperimentazione di elementi di supporto di stampa digitali come pellicole di plastica, carta e adesivi, Fedrigoni ha inoltre ventilato l’ipotesi di rafforzare il business attraverso una rete di vendita diretta negli Usa per i settori del toner digitale e delle pellicole di grande formato, oltre che nel comparto della carta autoadesiva. GPA, che ha sede a Chicago, ha realizzato nel 2014 un fatturato di 71,5 milioni di dollari (65,9 milioni di euro), con una crescita del 50% negli ultimi cinque anni.

“Questa acquisizione è in linea con la strategia del gruppo Fedrigoni per una crescita sui mercati internazionali, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il posizionamento nei prodotti ad alto valore aggiunto e nei segmenti ad alta redditività”, ha dichiarato Claudio Alfonsi, amministratore delegato della società. “Siamo molto soddisfatti per l’ingresso in GPA perché potremo accedere direttamente al mercato americano, creandoci una solida base per la distribuzione dei prodotti complementari ai supporti di stampa digitale. Abbiamo lavorato per anni con la squadra GPA, e so che condividono il nostro stesso impegno e la filosofia di mercato”.

Alfonsi ha anche commentato l’andamento dei conti della società, che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 873 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto al 2013 e un Ebitda di 114,6 milioni di euro, in crescita del 31,3%. “Il 2014 ha rappresentato uno tra i migliori anni della storia del gruppo, e i primi mesi del 2015 sono in linea con l’esercizio precedente. Stiamo accelerando la crescita e l’espansione sui mercati internazionali per ampliare ulteriormente la quota di mercato attraverso acquisizioni simili a GPA, anche guardando al Nord Europa. Stiamo analizzando alcuni dossier di medie aziende nei settori della carte grafiche e carte e supporti speciali”.

Tornando ai risultati del 2014, i risultati positivi dipendono dai maggiori volumi, dal migliore mix delle vendite a vantaggio dei prodotti con maggiore redditività e da un costo più favorevole delle materie prime. L’incidenza dell’Ebitda sui ricavi è del 13,1%, in miglioramento sul 2013 (10,8%), mentre il risultato operativo Ebit è stato di 86,4 milioni di euro, in crescita del 55,2%. Il risultato netto è stato pari di 53,5 milioni di euro, con un +63,4%. È in sensibile miglioramento anche la posizione finanziaria netta, scesa a 72,7 milioni dai 142,6 milioni di fine 2013.

Con questi dati e la disponibilità di risorse Fedrigoni, in altre parole, resta per ora concentrata sul processo di acquisizioni, anche se la quotazione in Borsa non è stata affatto accantonata e sarà ripresa in esame nei prossimi mesi. Alfonsi tiene infine a sottolineare che “nel complesso è ragionevole prevedere che anche nel 2015 il gruppo saprà ottenere risultati positivi sia sul fronte delle vendite e dei ricavi che per quanto riguarda i risultati economici e finanziari”.