Superato il periodo più buio il settore editoriale, e in particolare quello dei quotidiani, non ha ancora visto la luce in fondo al tunnel della crisi. Con il calo delle vendite che, dopo il meno 15% degli anni più neri, si è stabilizzato attorno al 5% con un effetto negativo anche sulle aziende grafiche che stampano i giornali. Per questo negli ultimi giorni i protagonisti del settore hanno lanciato precisi segnali di rilancio e innovazione, dall’accordo siglato tra la Fieg e l’Aie alle proposte emerse durante l’Ediland Meeting 2019.

Libertà di espressione e di edizione, tutela e valorizzazione del diritto d’autore, innovazione, promozione della lettura e della crescita culturale, responsabilità sociale del lavoro e dell’impresa editoriale sono i temi sui cui il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), Andrea Riffeser Monti (a destra, nella foto), e il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi (a sinistra, nella foto), hanno sottoscritto un accordo di consultazione e azione comune. L’intesa, definita “Gli Editori per l’Editoria”, impegna le due associazioni a promuovere iniziative condivise di sensibilizzazione di istituzioni, amministrazioni e cittadini sulle tematiche dell’informazione e dell’editoria.

Per questo editori e stampatori, come è emerso dall’Ediland Meeting 2019 svoltosi a Bologna e organizzato da Asig (Associazione stampatori italiani giornali), Fieg e Osservatorio Quotidiani Carlo Lombardi, chiedono misure urgenti sul fronte fiscale, come il finanziamento del credito d’imposta per la pubblicità incrementale per il 2019 (ma la misura sarebbe per ora sparita dal Decreto Crescita) e interventi sulle regole del pensionamento orientate al ricambio generazionale.

Ma anche il settore deve essere capace di innovarsi, di fronte alla concorrenza dei giganti del web e ai nuovi canali informativi, puntando su forme di collaborazione e anche nuovi format personalizzati. Le difficoltà, ha spiegato durante l’Ediland Meeting Gianni Paolucci, presidente di Asig, richiedono la capacità di fronteggiarle con creatività e immaginazione, anche mettendo in campo sinergie nuove. Quindi percorrendo la strada di intese e iniziative comuni che riguardano anche azioni unitarie sul riassetto produttivo delle aziende che stampano i giornali e su un contratto nazionale poligrafico di settore.

Tornando all’intesa annunciata tra la Fieg – a cui aderiscono anche l’Asig e la Federazione delle concessionarie di pubblicità – e l’Aie, gli editori intendono accrescere la presenza e il ruolo dell’editoria culturale e di informazione nel tessuto produttivo del Paese. Un organo, costituito dai presidenti e da due rappresentanti di ciascuna delle due associazioni, curerà il coordinamento delle iniziative comuni.

«L’accordo – ha commentato Andrea Riffeser Monti – costituisce un significativo passo in avanti per rispondere con accresciuta forza e rappresentatività alle sfide per la tutela della libertà di espressione, di informazione e di edizione: su temi di assoluto rilievo per il settore, gli editori parleranno con una identica voce».

«Abbiamo scelto di unire le forze – ha sottolineato Ricardo Franco Levi –. Insieme possiamo vincere le sfide sul piano dei contenuti e contribuire a rimettere al centro dell’agenda politica del Paese il sapere e la conoscenza».

Tra i punti principali dell’intesa siglata tra Fieg e Aie (che avrà durata di due anni e si rinnoverà per altri due anni salvo rinuncia di una delle due parti), spiccano la difesa della libertà di espressione e di edizione, la valorizzazione del diritto d’autore attraverso l’elaborazione di regole chiare sull’utilizzo dei prodotti e dei contenuti editoriali professionali e di qualità, l’impulso all’innovazione elaborando, nell’era della comunicazione digitale, nuovi percorsi comuni di ricerca e sviluppo e la promozione della lettura e della crescita socioculturale.

di Achille Perego