La Landa Digital Printing (LDP) ha aperto le proprie porte a un selezionato gruppo di giornalisti la scorsa settimana in Israele, per svelare le novità che presenterà a Drupa. E’ la prima volta che la società organizza un incontro di questo tipo dopo il suo debutto a Drupa 2012.

 

L’azienda israeliana, capitanata dall’ormai noto Benny Landa, che 15 anni fa vendette Indigo, da lui fondata, ad HP, ha aggiornato i presenti sull’evoluzione della tecnologia nanografica applicata alle macchine da stampa, ammettendo di essere in clamoroso ritardo sulla tabella di marcia.

 

Sino allo scorso ottobre Landa aveva sperato di riuscire a installare le prime unità presso i clienti prima di Drupa 2016, ma ora si deve rassegnare all’evidenza che le installazioni beta della macchina a foglio 70×100 S10 saranno posticipate all’inizio del 2017.

“Abbiamo sottovalutato l’enormità della sfida”, ha dichiarato Benny Landa, presidente del Landa Group che, oltre alla LDP include altre aziende, come Landa Fund, Landa Ventures e Landa Labs (di cui forniremo maggiori dettagli nel prossimo numero del Poligrafico). “E’ vero, siamo indietro, ma i nostri clienti capiscono che in realtà siamo avanti anni luce nello sviluppo tecnologico delle nostre soluzioni”.

Landa Digital Printing avrà uno stand nel padiglione 9, con una superficie espositiva pari a 3.000 mq, il doppio rispetto all’edizione del 2012 e sarà in prossimità di alcuni partner strategici, quali EFI, AVT e Highcon. Le macchine in funzione saranno cinque, di cui quattro nel proprio stand (due S10 a foglio 70×100 per astucci pieghevoli e POP, una S10P a foglio bianca/volta per stampa commerciale e una W10 a bobina per l’imballaggio flessibile) e una nello stand del proprio partner, Komori.

Le S10 viaggeranno a una velocità di 13.000 fogli/ora, che rappresenta l’opzione high speed, anche se in realtà le prime unità per i beta test stamperanno a 6.500 fogli/ora, con un upgrade alla velocità superiore previsto pochi mesi dopo l’installazione.

LDP terrà cinque presentazioni al giorno in un apposito teatro, il cui protagonista sarà il carismatico Benny Landa, che proprio nei primi giorni di Drupa festeggerà il suo settantesimo compleanno.

Landa è più che convinto che la caratteristiche intrinseche del processo nanografico pongano le sue soluzioni al top di qualsiasi altra soluzione di stampa digitale, comprese quelle Indigo che egli stesso aveva messo a punto e la nuova soluzione inkjet 70×100 che Heidelberg presenterà a Drupa.

“Il grande limite della stampa inkjet”, spiega Benny Landa, “coincide proprio con quello che altri player promuovono come il principale vantaggio, ossia la stampa diretta sul supporto. L’inchiostro penetra nelle fibre della carta e contribuisce a rallentare i processi di essiccazione. Inoltre i pigmenti, non restando in superficie, riflettono una minore quantità di luce e, per garantire un colore brillante dello stampato, è necessario stampare uno strato più spesso di inchiostro.

Il limite dell’inkjet è che si deve scegliere tra l’elevata velocità di stampa oppure l’elevata qualità, ma non si possono ottenere entrambe le opzioni. Non vedo sul mercato altre tecnologie, oltre alla nostra, in grado di assicurare un’elevata qualità su carta normale, a velocità tipiche dell’offset”.

Nel caso della nanografia il nanoink viene spruzzato da teste inkjet – Landa sta utilizzando le Fujifilm Samba, ma potrebbero essere anche altre – direttamente su una cinghia di caucciù e da lì avviene, in un unico passaggio, il trasferimento dell’immagine a sette colori al supporto.

L’altra importante novità che LDP presenterà a Drupa è la Nano-Metallography, una tecnologia analogica sviluppata per evitare lo spreco abbinato oggi al processo di laminazione, tanto da dimezzare i costi legati al processo tradizionale di laminazione. Nano-Metallography è abbinabile a vari processi di stampa tradizionali, tra cui stampa flessografica a banda stretta, offset e serigrafia per la creazione di etichette, stampa offset a foglio per il cartone pieghevole e il settore commerciale, stampa offset a bobina per l’editoria e stampa flessografica a banda larga e calcografia per gli imballi flessibili. A Drupa il processo verrà dimostrato su una macchine per etichette Omet.