Sono settimane di intenso lavoro per Johann Kral, il top manager chiamato dal fondo tedesco Bavaria Industries Group che a ottobre aveva acquisito il gruppo BePrinters (ex Arvato) da Bertelsmann, a guidare le attività di stampa in Italia. Ovvero le Arti Grafiche di Bergamo (ex Niag) con circa 300 dipendenti, la Distriberg (120 lavoratori), la Eurogravure di Treviglio (altri 170) e le Arti Grafiche Johnson di Seriate, specializzate nei calendari (350). Un vero e proprio gigante della stampa che però negli ultimi anni, complice anche la crisi che ha colpito il settore, aveva cominciato a mostrare qualche segnale di difficoltà tanto da chiudere in rosso (5milioni) il 2013.

L’arrivo del fondo di Monaco a Bergamo sta comportando, com’era prevedibile, una serie di importanti cambiamenti sia nella struttura manageriale, sia in quella del lavoro. Oltre al cambio della guardia al vertice (con l’insediamento di Kral, manager stimato e fidato del gruppo Bavaria al posto di Mauro Cosani, che sarebbe tornato in Spagna per seguire le attività grafiche ancora in capo alla tedesca Bertelsmann), sarebbe stato sottoposto a una profonda revisione, anche per ridurre i costi del monte salari, l’organigramma dei dirigenti con uscite e cambiamenti nei posti di comando che dovrebbero essere annunciate nelle prossime settimane quando tutto il puzzle sarà completato.

L’obiettivo della nuova proprietà, del resto, è quello di far tornare redditizia la BePrinters, aumentare le commesse, con un occhio di riguardo al mercato del Nord Europa (dove prima, con la capofila Bertelsmann, era praticamente impossibile pensare di espandersi) e quindi salvaguardare quasi mille posti di lavoro.

Ovviamente, quando scatta un piano di riorganizzazione, anche i lavoratori vengono interessati dai processi di efficientamento e di riduzione dei costi. Così, la nuova proprietà ha aperto un confronto sindacale mettendo sul tavolo una serie di richieste che vanno dalla revisione di alcuni voci contrattuali (maggiorazioni, premi, mensilità aggiuntive) a una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro introducendo anche la quarta squadra. In più l’unificazione delle funzioni e l’accorpamento tra le varie società, prevederebbe un sacrificio occupazionale di circa una ventina di impiegati che sarebbero messi in mobilità. Prospettiva che i sindacati vorrebbero evitare tanto da avere proposto al tavolo con l’azienda il ricorso, sempre per gli impiegati, ai contratti di solidarietà. 

Nelle foto le Arti Grafiche Johnson e Johann Kral.