Nel corso dell’ultimo anno abbiamo raccontato tantissime storie di aziende che hanno provato a far fronte alla crisi ripensando il proprio business. Oggi raccontiamo quella di Primo Piano Industry che, a maggio 2020, ha deciso di intraprendere una nuova strada, riconvertendo un intero reparto alla produzione di mascherine chirurgiche. L’iniziale difficoltà nel reperire questi dispositivi di protezione e il desiderio di dare un sostegno alla comunità ha convinto il management aziendale a investire in questo nuovo segmento applicativo. A garanzia del consumatore, le mascherine hanno dimostrato di essere in possesso dei requisiti imposti dal Ministero della Salute, necessari a classificarle come Dispositivo Medico classe I. I test ai quali sono sottoposte occorrono a valutare l’adeguamento a parametri come l’efficienza di filtrazione batterica (BFE), la resistenza alla traspirazione, la pulizia microbiologica della maschera dopo il processo di sterilizzazione (Bioburden) e la biocompatibilità (citotossicità, irritazione e sensibilizzazione cutanea o valutazione bibliografica).

Si è trattato di un investimento imponente che ha rappresentato anche un’opportunità per sostenere le aziende italiane. Per quanto riguarda le materie prime utilizzate, infatti, la scelta è ricaduta su fornitori italiani per tutte le componenti: gli strati in TNT, la fascia elastica per sostenere la mascherina, il nasello e la confezione.

Le mascherine sono disponibili in tre taglie: adulti, ragazzi e bambini e possono essere personalizzate sul lato esterno. Per la stampa vengono utilizzati inchiostri a bassa trasmigrazione che consentono di classificare anche la versione stampata come dispositivo medico. Una possibilità che le aziende possono sfruttare all’occorrenza attraverso la stampa di loghi o messaggi promozionali. Un’idea potrebbe essere quella di proporle come mascherine di cortesia ai propri clienti, come aveva proposto Il Corriere della Sera, omaggiandone cinque con l’acquisto di un quotidiano. Oltre a un gesto di responsabilità, indossare la mascherina diventa uno strumento di comunicazione, per consolidare la brand identity o incrementare la corporate identity all’interno dell’azienda stessa.

Primo Piano Industry è una nuova realtà nel mondo della comunicazione per l’allestimento del POP, ma la sua storia affonda le radici nel 2002 con la nascita di Digiworld, una delle aziende pioniere nel campo della cartotecnica e della stampa digitale. Sin dagli esordi, il management aziendale ha investito in tecnologie all’avanguardia per far fronte alle esigenze della clientela, in termini qualitativi e produttivi. Nel 2011, in anticipo sui tempi, installa un impianto fotovoltaico in grado di coprire ben oltre il 50% del fabbisogno energetico aziendale. Il continuo evolversi del mercato e la determinazione che da sempre contraddistinguono i suoi fondatori dell’azienda hanno portato a un’ulteriore espansione nel febbraio del 2019. Ciò ha permesso di allargare l’offerta, inglobando lo sviluppo e la progettazione di espositori realizzati con materiali durevoli. Proprio in questo periodo Digiworld cambia la denominazione sociale in Primo Piano Industry. Nel corso degli anni, l’azienda ha conquistato la fiducia di brand rinomati (Nestlè, Twinings, Leo Burnett, Canon, Arexons, McDonald’s) oltre che di rinomate agenzie di comunicazione.