Da Cosmografica Albertini ad Albertini Packaging Group (APG). È questo il nuovo nome con il quale l’azienda – fondata nel 1952 come Grafiche Albertini a Robecco sul Naviglio – si presenterà sul mercato. Ma dietro la modifica della ragione sociale c’è ben di più di un semplice cambiamento del marchio commerciale. La scelta di chiamarsi Albertini Packaging Group è infatti la conferma e la conseguenza della forte crescita e diversificazione dell’impresa guidata come presidente e ad da Emilio Albertini, 54 anni, trentacinque dei quali impegnati nell’azienda di famiglia. Che oggi è un gruppo con circa 150 dipendenti e oltre 26 milioni di ricavi stimati nel 2018 e opera, grazie alle acquisizioni realizzate negli ultimi anni, in tre settori chiave della cartotecnica. Non più solo quello della produzione di astucci pieghevoli e cofanetti rivestiti per alta profumeria e cosmetica, ma anche il farmaceutico e la stampa delle etichette.

Albertini Packaging Group, infatti, ha dato vita a tre divisioni distinte: Cosmetic, Pharma e Label Division. La prima rappresenta la consolidata attività nel settore cosmetico che aveva visto un importante salto dimensionale nel 1994 grazie alla fusione tra Grafiche Albertini e la Cosmografica di Cinisello Balsamo. Il cuore della produzione è lo storico stabilimento di Robecco sul Naviglio (circa 60 dipendenti e 12 milioni di fatturato) dotato delle più avanzate tecnologie e impianti per servire il mercato della profumeria e della cosmetica, anche nell’alto di gamma delle griffe del lusso. Clienti ai quali la Cosmetic Division di APG offre un ciclo completo di produzione e applicazioni d’avanguardia come la stampa offset UV, la serigrafia UV, la plastificazione dry e con colle a base acqua, la stampa a caldo e in rilievo, i sistemi di stampa, fustellatura e incollatura per PVC e polipropilene e le attrezzature per la realizzazione completa di scatole rigide e cofanetti.

La Label Division, invece, è nata rilevando qualche mese fa il ramo d’azienda (immobili, macchine, attività e una cinquantina di dipendenti) delle Grafiche Rekord. La produzione è stata mantenuta nello stabilimento ex Grafiche Rekord di Trezzano sul Naviglio e, spiega lo stesso Emilio Albertini, grazie anche al lavoro del nuovo direttore generale Paolo Negri, l’attività ha superato le difficoltà iniziali dovute alla procedura del concordato e “stiamo assistendo adesso a una discreta crescita che ci fa immaginare di poter superare l’anno prossimo i 7 milioni di ricavi”. Del resto le Grafiche Rekord vantavano già una leadership di mercato per le etichette acqua e colla e IML (In Mould Label) oltre che rappresentare un punto di riferimento anche per la stampa delle etichette autoadesive, le shrink e le stretch sleeve.

La terza divisione, ma non ultima per importanza (anzi è quella che per Albertini offre le maggiori chance di crescita) è la Pharma Division. Anch’essa è nata per linee esterne. La prima acquisizione ha riguardato due anni fa le Grafiche Servi di Busto Arsizio, in fallimento, la cui attività è stata spostata nel nuovo stabilimento di Robecco sul Naviglio (9500 metri quadrati coperti), inaugurato il 1° luglio di quest’anno. Ed è qui che nelle prossime settimane verrà trasferita anche l’attività (e undici dipendenti) della Newgraf di Melzo. Proprio in questi giorni, infatti, anticipa Albertini, “abbiamo firmato con i tre soci di NewGraf che avevano deciso di non proseguire l’attività, l’accordo per l’acquisizione”.

Con l’integrazione della produzione di astucci per il settore farmaceutico della Newgraf, la Pharma Division di APG, che ha visto la nomina come direttore generale di Gianandrea Totaro, conterà su circa 40 dipendenti e ricavi stimati di 8 milioni per il 2018.

 

La divisione farmaceutica si avvale delle linee di produzione installate nella nuova sede di Robecco, tra le quali – caso unico per una cartotecnica farmaceutica – una taglierina a bobina Milltex che permette di tagliare in sede il cartoncino e contribuisce, con gli altri impianti, a fornire ai clienti un servizio e tempi di lavorazione più veloci, ridotti a 3-4 giorni per tutto il ciclo di stampa, fustellatura e incollatura. Sicuramente un vantaggio competitivo sul mercato. L’anno prossimo inoltre sono previsti altri investimenti (una nuova piega-incolla e l’automazione della logistica del magazzino) mentre, spiega Albertini, per primi in Italia abbiamo chiesto la Certificazione ISO 15378 (garanzia di produzione in un ambiente che rispetta particolari norme igienico-sanitarie) anche per il packaging secondario.

L’attenzione a investire costantemente in nuove tecnologie (tra cui si segnalano la nuova offset a foglio Heidelberg Speedmaster XL 105 a 6 colori più vernice e una linea Bobst Novacut con separazione) insieme con la strategia delle acquisizioni – con la responsabilità nelle M&A affidata al figlio di Emilio Albertini, il 29enne Michal mentre la 23enne figlia Marialuisa si occupa di Controllo di gestione) hanno permesso all’azienda di Robecco sul Naviglio di diventare quello che è oggi l’Albertini Packaging Group. Dimostrando anche come gli anni di crisi possano rappresentare per le aziende sane e innovative una stagione di grandi opportunità. E nel 2018 ci saranno altre acquisizioni? “Al momento – conclude Albertini – non ne prevediamo. Il 2018 sarà un anno di consolidamento ma ovviamente se si dovesse presentare qualche occasione davvero interessante non ce la lasceremo sfuggire…”.