Un iter lunghissimo e dall’esito incerto, costellato di mancate autorizzazioni, battaglie di ambientalisti ed enti locali, con tanto di ricorsi al Tar. Ma alla fine, come già anticipato da Stampamedia.net, è arrivato il via libera definitivo alla ripartenza della ex cartiera Burgo di Mantova acquisita negli anni scorso dal gruppo trevigiano Pro-Gest. Il 21 maggio infatti si è chiusa con esito favorevole alla sesta seduta la Conferenza dei servizi per il procedimento di valutazione d’impatto ambientale e rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale a Cartiere Villa Lagarina (la società del gruppo Pro-Gest a cui fa capo l’ex impianto Burgo mantovano) per il progetto di modifiche e aggiornamenti tecnologici finalizzati all’ottimizzazione quantitativa e qualitativa della produzione e al recupero di materia ed energia con la variante in riduzione senza termovalorizzatore (quindi addio all’inceneritore che era stato una delle motivazioni delle battaglie sul fronte ambientale) per la cartiera di via Poggio Reale 9 a Mantova.

Gli enti partecipanti alla Conferenza di Servizi, vista l’istruttoria condotta, le valutazioni tecniche ed i pareri pervenuti nel corso del procedimento, hanno fatto sapere di avere chiuso i lavori del lungo iter con il disco verde all’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale. La Provincia potrà così a breve assumere l’atto dirigenziale di conclusione dei lavori della Conferenza, che sostituirà tutti gli atti di assenso di competenza delle amministrazioni che hanno preso parte al procedimento e il provvedimento autorizzatorio unico regionale comprensivo della valutazione d’impatto ambientale e di tutti i titoli necessari alla realizzazione ed esercizio dell’impianto.

“È una soddisfazione aver chiuso positivamente la Conferenza di Servizi Pro-Gest, tenuto conto delle opportune rinunce, prescrizioni e mitigazioni tecniche imposte alla società, tese a scongiurare pericoli per la salute e la sicurezza dei cittadini mantovani”, ha spiegato Giovanni Urbani, Responsabile unico per la Provincia, autorità competente e procedente nel procedimento. “È indubbiamente una soddisfazione anche per me – ha aggiunto lo stesso presidente della Provincia, Beniamino Morselli – la conclusione di questa Conferenza di servizi che arriva al termine di un iter molto lungo ma che può dare slancio all’economia locale del nostro territorio nel rispetto della salute dei cittadini”.

La conclusione di questa lunga vicenda era già stata accolta positivamente, prima dell’atto finale, dal gruppo guidato da Bruno Zago al quale però è piovuta sulla testa, come riporta la Gazzetta di Mantova, la tegola di una maxi-multa del Comune (oltre un milione di euro), per presunti abusi edilizi alla facciata Nord e al depuratore dell’impianto. In attesa di capire come evolverà anche questa vicenda, entro l’estate la cartiera dovrebbe rimettersi in moto grazie al salvataggio operato a suo tempo (era il 2015 dopo la chiusura dell’impianto nel 2013) da parte di Pro-Gest, leader italiano nel cartone e nella carta da imballaggio con 23 stabilimenti in sette regioni, circa 1300 dipendenti e ricavi nel 2018 per 485 milioni.

Le Cartiere Villa Lagarina avevano già fatto sapere nelle scorse settimane, mentre l’iter autorizzativo si avviava verso la conclusione, di essere impegnate “negli interventi di mitigazione degli impatti, nelle opere di completamento e nella programmazione dell’avvio della produzione con l’obiettivo di raggiungere la piena capacità produttiva dello stabilimento di Mantova il prima possibile”.

Il maxi-piano di Pro-Gest prevedeva (e prevede) la riconversione della ex cartiera Burgo da produttrice di carta per giornali al più importante polo nazionale per la carta riciclata ondulata per il packaging sopperendo così, in questo settore, all’import dall’estero. Un piano per cui Pro-Gest aveva programmato investimenti per 250 milioni di euro con ristrutturazione e costruzione di edifici (compresa la storica sede con il “ponte sospeso” progettata dall’architetto Nervi), bonifiche, nuove tecnologie e nuovi impianti tra cui l’installazione di un maxi-linea da 200 metri di larghezza per produrre a regime con 150 dipendenti 200mila tonnellate di carta per imballaggio all’anno. La sospensione dell’attività imposta, per la valutazione ambientale degli enti locali, aveva portato lo scorso febbraio le Cartiere Villa Lagarina prima a chiedere la cassa integrazione per i 49 dipendenti tornati al lavoro sui 150 previsti a regime e poi all’avvio di una procedura di licenziamento, sospesa però dal divieto ai licenziamenti imposti durante l’emergenza Coronavirus dal decreto “Cura Italia”. Adesso, per l’ex cartiera Burgo, sembra proprio arrivato il momento della rinascita.

Di Achille Perego

Foto dal profilo Facebook di RSU Cartiera Burgo Mantova

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