A gennaio l’annuncio ha destato non poco scandalo: da un giorno all’altro il noto brand di moda Bottega Veneta è improvvisamente scomparso dai social, senza dare ulteriori spiegazioni.

Per settimane, gli esperti di settore si sono interrogati sulla natura di questo gesto: semplice mossa di marketing o maturata consapevolezza che ha spinto l’azienda a riconsiderare la propria presenza online? Un’ipotesi che trova conferma nelle dichiarazioni rilasciate dal direttore creativo, Daniel Lee, che in un’intervista rilasciata al The Guardian ha detto che i social media rappresentano l’omogeneizzazione della cultura, un flusso continuo di contenuti, semplificati all’osso per essere fruiti da quante più persone possibile. Il primo numero della rivista Issue 01 è sfogliabile gratuitamente sul sito dedicato e contiene approfondimenti su volti noti della musica e della moda.

In passato, un marchio di moda si costruita intorno a tre assunti principali: esclusività dei prodotti, sponsorizzazione da parte di celebrities, e operazioni di marketing ad alto budget. Negli ultimi anni, anche i brand del fashion si sono resi conto per, per restare rilevanti, è necessario offrire contenuti variegati e aggiornati, per consumatori “digitali” sempre più informati. Come scrive HighSnobiety, la collaborazione con creativi in grado di interpretare lo “zeitgeist” culturale di un certo periodo per reinterpretare il marchio a modo loro è fondamentale affinché i marchi possano lasciarsi alle spalle quella facciata un po’ rigida che li allontana dal proprio pubblico di riferimento.

Già nel 2019, il report pubblicato da Shutterstock mostrava come l’estetica “handmade” e “underground” stava evolvendo grazie all’integrazione con il digitale. I redattori sottolineavano come il “collage di arte contemporanea” fosse la categoria più ricercata, con una crescita di oltre il 1.376%.

A confermare il ritorno in auge di questo genere di progetto editoriale c’è anche Gucci che ha da poco lanciato l’ultimo numero di Chime Zine. Da prodotto economico e a bassa tiratura, riservato ad appassionati di un determinato settore, le zine si sono trasformate in un tipo di pubblicazione d’élite. A quelle vecchio stampo, fotocopiate e diffuse in circuiti di nicchia, si aggiungono nuove uscite che pur richiamando quella estetica, integrano nuove competenze e possibilità offerte dalle tecnologie a disposizione.

di Caterina Pucci