Qualità, efficienza, controllo, sostenibilità e prossimità. Queste sono le caratteristiche irrinunciabili di un imballaggio o di un’etichetta a ogni livello della filiera, da ottenere con connettività, digitalizzazione, automazione e sostenibilità. Questo è il progetto, questi i pilastri su cui Bobst – fornitore mondiale di macchinari per la stampa e la trasformazione di etichette, imballaggi flessibili, scatole pieghevoli e cartone ondulato – sta costruendo la sua “nuova visione” di filiera produttiva connessa, presentata nel corso di una conferenza stampa in streaming dal ceo del Gruppo Bobst, Jean-Pascal Bobst.

Connettere il mondo digitale e quello fisico: il produttore svizzero ha presentato Bobst Connect, una piattaforma basata su cloud con un’architettura aperta che fornisce soluzioni per la prestampa, la produzione, l’ottimizzazione dei processi, la manutenzione e l’accesso al mercato, con cui connettere la filiera per poter accedere ai dati in qualsiasi momento del flusso di lavoro. «La sfida maggiore per aziende di stampa e trasformazione non risiede nelle singole macchine, bensì nell’intero flusso di lavoro, operazioni di trasformazione incluse», sottolinea Jean-Pascal Bobst, che nel corso della conferenza traccia uno schema del processo produttivo su una lavagna a fogli mobili (nella foto).

Nove le novità di prodotto presentate, oltre alla piattaforma cloud. Per il settore del cartone teso: Mastercut 106 PER, fustellatrice con automazione e produttività potenziate e con nuove funzioni per una riduzione del tempo di impostazione di 15 minuti; TooLink Connected Tooling, strumento digitale di gestione delle ricette per fustellatrici: gli utensili dotati di chip vengono automaticamente rilevati dalla macchina e la ricetta per la produzione viene riconosciuta; Accucheck, sistema di controllo qualità in linea che controlla con cura ciascun imballo (anche i fustellati verniciati, metallizzati e in rilievo) ed è in grado di generare report di verifica e l’identificazione intelligente del testo grazie a un sistema di machine learning; l’accoppiatrice Masterstar foglio a foglio con prestazioni di 10.000 fogli l’ora.

Per il settore degli imballaggi flessibili: la nuova macchina flessografica Master CI con una produttività fino a 7.000 lavori l’anno o 22 milioni di buste stand-up in 24 ore con un operatore, grazie anche al sistema robotico smartDROID per il completo set-up della macchina senza intervento umano; la nuova accoppiatrice multi-tecnologica Nova D 800 Laminator che promette alte prestazioni con qualsiasi lunghezza di tiratura, tipo di supporto, adesivo e combinazione di substrati; la macchina da stampa flessografica in linea Master M6, per tirature da corte a medie di etichette e imballaggi di elevata qualità e che può essere equipaggiata con i sistemi di inchiostrazione e controllo del colore Ink-on-Demand (IoD) e DigiColor, e inoltre pronta per la tecnologia oneECG, la penultima delle novità presentate: una tecnologia di stampa a gamma cromatica estesa (ECG) di Bobst, di norma 6 o 7 inchiostri. Infine, la nuova versione di grande formato del tavolo di ispezione digitale (DIT) per incrementare la produttività ed eliminare gli errori di produzione e stampa attraverso l’uso di proiettori HD.

Inevitabile, nel corso della conferenza, l’argomento Drupa: a fine maggio Bobst ha reso noto di voler rinunciare alla propria partecipazione alla fiera di Düsseldorf nel 2021 per concentrarsi sullo sviluppo dei suoi Competence Center e limitare il proprio impatto ambientale. «Se non fosse stata posticipata (a causa della pandemia Covid19, ndr) ci saremmo visti tutti a Drupa proprio in questi giorni. Per noi è stata una decisione difficile perché Bobst era presente alla Drupa del 1951 e non ha mai mancato un appuntamento, ma dobbiamo guardare avanti e cambiare strategie. Credo che altre società seguiranno questa strada perché dobbiamo ridisegnare e innovare il nostro futuro», ha affermato il ceo di Bobst.

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