Si è svolto a Bologna il 19 e 20 settembre il meeting Ediland 2017, due giorni di incontri per fare il punto con gli addetti ai lavori sullo stato di salute dei quotidiani in Italia.

Gianni Paolucci, presidente ASIG, apre i lavori con gli usuali saluti e ringraziamenti e poi continuerà con il coordinamento dei lavori in programma.

Il convegno si svolge in una delle sale meeting del Centro Congressi dell’Hotel Savoia Regency, sito in un bellissimo parco alle porte di Bologna. Ci sono circa 160 persone e la sala a disposizione riesce a fatica ospitarli tutti.

Sergio Vitelli, segretario ASIG, entra nel merito dei lavori con la sua usuale annuale relazione: “Trend dell’industria editoriale nel mondo” nella quale sottolinea che dall’osservazione del comportamento dei consumatori in tutto il modo risulta una inversione di tendenza con una piccola ma costante ripresa della carta stampata anche nell’ambito dei giornali quotidiani.

La parola passa a Giuseppe Carbone, presidente ANSA, che relaziona sul modo di ripensare i prodotti ed i modelli di business. GIORNALISMO > TECNOLOGIA > MARKETING e COMMERCIALE rappresentano la catena che deve soddisfare il mercato o, meglio, quello che desiderano o vogliono gli utenti che NON accettano più i modelli pre-confezionati.

Marco Ciccolini, Virtual Robotic Team Manager di Laser Navigation, illustra le applicazioni raggiunte ed in corso di sviluppo in ambito ” Intelligenza artificiale ” applicabili al settore dei media 

Algoritmi e procedure per la trasformazione industriale per interpretare ed agglomerare le informazioni e le immagini corrette cercando di eliminare tutte quelle false o scorrette.

Giuseppe Orlando, AD di Press-Di, presenta i nuovi modelli di DIFFUSIONE > DISTRIBUZIONE > VENDITA necessari per raggiungere e soddisfare tutti i punti vendita che, pur essendo molto diminuiti dal 2000 a oggi, sono comunque ancora 30mila in Italia e sono serviti da 65 distributori che devono soddisfare ogni giorno i 5 milioni di richieste – atti di acquisto per un valore annuo di circa 2 miliardi di Euro.

Massimo Martellini, presidente FCP – Federazione Concessionarie Pubblicità – presenta lo scenario della pubblicità in Italia e le quote che spettano a TV (47 %), ai giornali (14 %) e a tutti gli altri mezzi di comunicazione.

Nonostante la percentuale sia bassa egli ricorda e sottolinea, quanto la carta stampata rivesta ancora oggi un ruolo fondamentale e di supporto al web, alla TV ed a tutti i mezzi digitali. Film, programmi televisivi ecc. sono sempre stati supportati da riviste e prodotti cartacei.  Uno per tutti si ricordi il boom che fece TV – Sorrisi e Canzoni.

Christian Bertilaccio, responsabile di RCS Pubblicità, invita la platea a concentrarsi su possibili programmi di razionalizzazione delle strutture di vendita ed alla attuazione di concentrazione ed alleanze delle varie forze in campo. Efficienza ed efficacia commerciale per i nuovi canali di vendita dei prodotti stampati.

Luca De Dominicis, di Speed D, organo di distribuzione del Gruppo Poligrafici Editoriale che sotto l’egida QN raggruppa anche i quotidiani Resto del Carlino, La Nazione ed Il Giorno, spiega il sistema che hanno messo in atto per avere una completa copertura nazionale con una importante ramificata ed articolata presenza e penetrazione regionale e locale in modo da raccogliere ed attirare il maggior numero possibile di lettori.

Ogni giorno elaborano 750 pagine delle quali 150 sono di sport, articolate nelle diverse edizioni dei quotidiani del Gruppo che, per decisione editoriale, devono usare un linguaggio semplice, chiaro e quindi facilmente accessibile a tutte le tipologie di lettori raggiungibili.

La giornata di lavoro si conclude con la Tavola rotonda ” Opportunità e rischi del business digitale” alla quale partecipano e si confrontano le parti Editoriale (rappresentata da AGI – Gruppo Espresso et Il Sole 24 Ore) e la parte dei Fornitori delle nuove tecnologie (rappresentata da Eidos-Media, GMDE, Atex, Tecnavia, D-Share) coordinati e moderati da Marco Pratellesi che dalla sua esperienza di giornalista riesce a trovare alcune convergenze tra utilizzatori e fornitori.

La seconda giornata è iniziata con la Tavola rotonda dei Fornitori di prodotti, servizi, materiali di consumo ed impianti, ben coordinata e condotta da Gianni Paolucci che ha fatto da intervistatore e moderatore.

Il tema da argomentare nella Tavola rotonda era un poco ambizioso: Nuove Idee e Nuove Soluzioni per la realizzazione del processo produttivo.

Dalle prime battute sono immediatamente emersi alcuni fattori molto importanti e significativi.

a) dalle statistiche appare che i compratori e lettori della stampa quotidiana attualmente siano gli “over” 45. Ciò significa che continueranno ad esserlo, e quindi continueranno a fare richiesta ed acquistare il loro quotidiano in edicola fino alla età media della sopravvivenza, ovvero circa 80 anni. Questo dato porta ad una probabile e calcolabile continuità della domanda che, visto la popolazione esistente e la speranza di sopravvivenza, attualmente è valutabile ancora in circa 20 – 25 anni di produzione per i Centri Stampa.

b) che cosa si deve e dovrà fare per attirare e convincere i più giovani ad affacciarsi verso la lettura della carta stampata? Questo è un problema cruciale che dovrà presto trovare una o più soluzioni concrete.

c) tutte le tecnologie attualmente in via di sviluppo portano sempre più a cercare di soddisfare la richiesta di massima automazione dei Centri Stampa e pertanto alla quasi totale eliminazione del personale addetto che è ormai l’ultima voce di costo ancora “raschiabile”.

d) che ne sarà dei lavoratori poligrafici? Basterà qualche robot e qualche tecnico supervisore in camice bianco?

e) Trino Barnabò, Bwebsystems rappresentante Manroland e Gammerler, era l’unico “ultimo moicano” come lui stesso si è definito, presente in sala in qualità di fornitore di macchine da stampa tradizionali, roto-offset, per la stampa dei giornali. Le macchine nuove, purtroppo, attualmente NON hanno più mercato in Italia; esiste ancora un modesto mercato aperto nei Paesi Europei ed esiste tuttora il mercato per la Cina, l’India ed altri paesi in via di sviluppo, ove le Case Costruttrici si stanno rivolgendo per potersi garantire la sopravvivenza. In Italia il parco macchine esistente ha mediamente 12 anni e le macchine offset hanno una vita di 30 anni! Nei prossimi anni saranno necessari e verranno richiesti da Centri Stampa solamente interventi manutentivi e di aggiornamento e miglioria poiché le 112 rotative attualmente installate e funzionanti in produzione coprono abbondantemente il fabbisogno, anzi, sono troppe poiché l’utilizzo attuale è mediamente di solo tre ore per ogni giorno per ciascuna macchina e questo lavoro NON copre i costi. 

f) 120 testate di giornali quotidiani, 63 Centri Stampa di cui 43 sono stampatori di pluri-testate per cercare di coprire i costi devono far lavorare qualche ora in più le rotative permettendo la facilitazione della distribuzione delle copie stampate (2,6 milioni/giorno) sull’intero territorio nazionale. 

g) AGFA, FUJI Film et KODAK fanno una breve presentazione dell’ultima generazione della loro gamma di prodotti per la “sala stampa” ed in particolare delle lastre e dei CTP di ultima generazione che si potranno vedere prossimamente esposti a Berlino ad IFRA 2017. Il futuro è rivolto alle lastre termiche che permetteranno la completa eliminazione dei prodotti chimici in sala stampa. Tutto sommato, in qualità di fornitori di prodotti e materiali di consumo, si sentono ancora abbastanza sostenuti dalle attuali richieste di mercato che consentono di mantenere la produzione, almeno nel medio periodo.

h) Riccardo Passerini (Kodak) che è il più giovane partecipante del gruppo di questa tavola rotonda, precisa che, avendo meno di 45 anni, come ieri aveva anche detto e sottolineato nel suo intervento Alessandro Vento di Di-Share, si concentra e si occupa in particolare delle macchine digitali per stampa quotidiani e, nel filmato e nelle fotografie che mostra, appare che in Europa attualmente ci sono 11 giornali che utilizzano completamente questa tecnologia. Soluzioni che però, dato il costo abbastanza elevato, devono essere utilizzate anche per altre tipologie di produzione per ammortizzarne i costi. Attualmente la diffusione giornaliere di copie giornali stampate con tecnica digitale è 325.000, pari ad un max. 15% del fabbisogno totale.

Terminata la tavola rotonda, con l’augurio espresso dal moderatore Gianni Paolucci, di ritrovarci nei prossimi anni ancora con la presenza di “lavoratori del settore” e non solo con robot o software di gestione elettronica degli impianti e macchinari, la parola passa a Salvatore Curiale – ASIG – per il consueto aggiornamento sui dati della Diffusione, Pubblicità, Lavoro e Rete Produttiva in Italia con alcuni confronti sul panorama internazionale.

Tutti i dati sono raccolti e visibili sul consultabile Rapporto Annuale – ASIG 2017.

La Nuova Legge sull’Editoria e gli ammortizzatori sociali di settore sono l’argomento dell’intervento di Francesco Cipriani – FIEG – che apre le porte alla più approfondita discussione con i partecipanti all’ultima Tavola rotonda sui Nuovi scenari delle relazioni industriali di settore che sono in attesa della definizione, chiusura ed aggiornamento del “Contratto di lavoro” del settore il cui rinnovo è scaduto da ben tre anni e non è ancora stato definito. Attualmente si lavora con il Contratto del 2009/10 che ancora riporta, ad esempio, il lavoro dei “linotipisti” che ormai NON esistono più da anni in nessuna realtà di Centro Stampa.

Tutti i presenti, sia dalla parte imprenditori che dalla parte lavoratori e sindacati, sono concordi sulla imperativa necessità di giungere ad una rapida conclusione (entro fine anno 2017) del nuovo accordo contrattuale anche se, come sempre accade, ci sono ancora delle divergenze in atto espresse, ad esempio, nell’intervento di Luigi Pezzini – della Segreteria Nazionale FIStel CISL — a confronto di quanto detto nella relazione di Francesco Cipriani – FIEG.

Flavio Zuin, direttore generale del Gruppo Rotopress International ed Alessandro Serrau della Direzione della Poligrafici Editoriale, partecipando alla discussione tra le parti sopra menzionate sottolineano quanto sia importante per l’Azienda, ovvero per l’Imprenditore, avere al più presto dei parametri di legge su cui appoggiarsi altrimenti viene sempre più la voglia di dire “arrivederci e grazie” e chiudere i battenti delle Aziende e dei Centri Stampa che ancora, con grande fatica, costi e margini non più esistenti, sono attualmente ancora tenuti in attività. Il “welfare” aziendale potrebbe dare un poco di respiro al miglioramento delle relazioni con il personale ed i lavoratori, permettendo una riduzione dei costi e dando un effettivo contributo solidale ai lavoratori in ambito sociale, previdenziale, sanitario, ecc.

Per arrivare alla chiusura dei lavori, Alberto Di Giovanni, “Responsabile dell’Osservatorio Tecnico Carlo Lombardi” sottolinea la necessità della definizione e rinnovo del Contratto e mette a disposizione delle parti il lavoro e l’esperienza dell’Osservatorio. Certamente sottolinea il fatto che in questi ultimi anni “Ci siamo già inventati tutto” per minimizzare e diminuire i costi e pertanto si chiede “che cosa sarà ancora possibile fare?”

Nuovi giornali, nuove testate, NON nascono più, anzi, alcune esistenti chiudono i battenti. Le tirature sono tuttora in continua diminuzione e dal 2010 ad oggi la produzione e la pubblicità si sono ridotte del 50% poiché il mondo attuale è diventato di dominio della “COMUNICAZIONE” in senso lato e pertanto interessa sempre meno la redazione della informazione perché è già superata dal bombardamento di info spontanee che ormai ci circondano.

Questo è il motivo per cui dobbiamo ripensare a tutta la nostra organizzazione.

Sergio Facchini