«Io ho vissuto anche l’alluvione del 1966, ma questa marea è ancora più terrificante», ha appena il tempo di dire Franco D’Este, stampatore di D’Este Grafica & Stampa con sede al Cannaregio, prima che cada la linea e la chiamata venga interrotta. In queste ore la situazione a Venezia è drammatica. Il maltempo – con raffiche di vento fino a 100 Km/h – ha fatto alzare il livello dell’acqua a 187 cm, allagando l’intera città. Il bilancio è grave: una persona morta (un anziano rimasto fulminato per un corto circuito), una sessantina di imbarcazioni fortemente danneggiate, tre vaporetti affondati, danni – fra gli altri – alla Basilica di San Marco dove la cripta è finita totalmente sott’acqua, cui si aggiungono disagi alle comunicazioni. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, l’ha definita «una devastazione apocalittica e totale, ma non esagero con le parole, l’80% delle città è sott’acqua, danni inimmaginabili, paurosi». Lo stampatore Franco D’Este ha ragione: una marea così terrificante non si vedeva dal 1966.

D’Este Grafica & Stampa non è l’unica azienda di stampa del capoluogo a veneto a fare i conti con la devastazione del maltempo.  «Ci eravamo attrezzati per una marea da 165 cm, sollevando a quell’altezza tutto il materiale: carta, buste, carta chimica, cassettiere, materiale da ufficio. Ma l’onda è arrivata a 187: abbiamo almeno 5 o 6 mila euro di danni per i materiali bagnati e addirittura un paio di prese elettriche sono andate sott’acqua: devo ancora verificare che elettricamente funzioni tutto, ma ci sono ancora 25 cm d’acqua dentro il negozio», racconta Davide Modolo di GRAFICHE2AM, azienda fondata nel 1958 (“mio suocero, il fondatore, l’ha vista l’alluvione del 4 novembre 1966 e si ricordava di danni ingenti”, afferma) con sede al Cannaregio. Le macchine da stampa, prosegue Modolo, non sono state danneggiate perché coperte e protette in tempo: già da lunedì la produzione è ferma proprio in preparazione all’annunciato maltempo, e rimarrà tale almeno fino alla settimana prossima «anche se domenica portano ancora pioggia. Una tale acqua alta è la prima volta che la vediamo, anche se vivendo a Venezia ci sia prepara: nel 2007 abbiamo fatto un restauro, per cui è stato rialzato tutto di 4-5 cm, proprio per prevenire i danni delle maree», conclude Modolo.

«Anche noi abbiamo avuto parecchi danni: l’acqua è entrata nel reparto legatoria e ha danneggiato due macchinari, oltre che molti materiali. Però non saprei quantificare i danni», spiega Gianfranco Perinello di Grafiche Veneziane Società Cooperativa, azienda di stampa con sede al Cannaregio. «Ci sono già stati danni negli anni passati quando l’acqua ha superato il metro e cinquanta, ma questa volta si sono bagnate le schede della macchina tagliacarta e della macchina da piega, bisogna vedere se una volta asciugate tornano a funzionare», dice Perinello, che afferma che nel giro di tre o quattro giorni dovrebbe ripartire l’attività di legatoria, mentre l’attività di stampa non si è mai interrotta.

di Giulia Virzì

Foto dei danni provocati dall’acqua alta in GRAFICHE2AM. Foto di Davide Modolo.

Foto in apertura da Twitter (@gabrielezagni)