Entro la fine del 2016 Xerox si dividerà in due aziende distinte e indipendenti. Ad annunciarlo è stata Ursula Burns, CEO dell’azienda, durante la presentazione dei dati del quarto trimestre 2015. La decisione, a cui la multinazionale sta pensando da ottobre, è maturata in virtù del fatto che le due parti di Xerox “servono necessità diverse, hanno fattori di crescita differenti e richiedono modelli operativi specifici”, e che bisogna “incrementare il valore per gli azionisti”. Una dichiarazione, quest’ultima, che è un chiaro riferimento a Carl Icahn, il miliardario possessore del secondo pacchetto azionario della società, che nei mesi passati si era fatto promotore di una soluzione di questo genere.

 

Le due nuove società si chiameranno Document Technology e Business Process Outsourcing (BPO.

La prima si occuperà di tutta la parte di gestione documentale e stampa, con un giro d’affari di circa 11 miliardi di dollari e oltre 40mila dipendenti nel mondo; l’altra gestirà il business process outsourcing ad alto volume di transazioni, con un fatturato di 7 miliardi e più di 104mila dipendenti.

Xerox ha annunciato anche un programma triennale di trasformazione strategica che mira a ottenere un risparmio totale di 2,4 miliardi di dollari in tutti i segmenti.