Una recentissima installazione portata a termine da Komori Italia ha come protagonista un’importante azienda di Modena conosciuta per la realizzazione di cataloghi di altissima qualità molto apprezzati nel settore delle ceramiche e delle automobili di lusso. Stiamo parlando della Golinelli, azienda fondata nel 1951 da Guglielmo Golinelli e oggi gestita dal figlio, Paolo Golinelli.

 

La nuova Komori GL1040P, acquistata a seguito di una scelta maturata nel tempo, si affianca a una Komori 6 colori con gruppo di verniciatura e verrà considerata non come unità indipendente, bensì come integrazione della macchina esistente. L’organico operativo gestirà in contemporanea la due macchine, in base alla filosofia dell'”isola produttiva”, già da tempo adottata con successo in Giappone.

Si tratta della prima 10 colori dotata del sistema di qualità totale della Komori chiamato PQA, che consente, oltre alla regolazione della densità dell’inchiostro sul foglio in macchina – caratteristica presente anche presso altri costruttori – anche di individuare immediatamente la non conformità della copia segnalando al macchinista l’anomalia. Inoltre, durante l’intera produzione vi è la possibilità di verificare lo stato qualitativo del foglio, garantendo un controllo qualitativo totale. Può definirsi senza timore di smentite “il terzo occhio”.

“Noi conosciamo da tempo la qualità e l’affidabilità del marchio Komori. Quello che cercavamo era una tecnologia differente che avrebbe potuto darci quel valore aggiunto che i nostri clienti pretendono da noi”, spiega Paolo Golinelli. “Eravamo a conoscenza dei tempi di avviamento macchina molto rapidi avendo già da tempo al nostro interno una Komori con tutti gli automatismi. Questa nuova 10 colori ci ha favorevolmente sorpreso per la velocità del cambio lavoro, ma anche per il bassissimo scarto carta durante l’avviamento, oltre alla costanza di qualità durante la tiratura, elemento per noi fondamentale dato che è una delle richieste maggiori da parte della nostra clientela”, prosegue Golinelli. “La scelta dell’isola per noi è stata sicuramente una novità e con il tempo cercheremo di ottenere il massimo dei benefici, ne sono talmente convito che abbiamo voluto dare un nome a questo progetto battezzandolo LAB 0.4 e non è che l’inizio”.