E’ stata una scelta difficile e sofferta perché a nessun imprenditore può piacere l’idea di chiudere la propria azienda. Ma alla fine Riccardo Bertolini ha deciso che non c’erano alternative alla messa in liquidazione della Arbe Industrie Grafiche di Modena. Preso atto dei conti semestrali al 30 giugno, che hanno confermato la difficoltà – se non l’impossibilità – di avere un ritorno economico nel mercato delle rotative, ha presentato la richiesta di concordato liquidatorio al Tribunale di Modena. La scelta forse più dura ma anche trasparente, rispetto ad altre possibili strade percorse da più di un’azienda in difficoltà come il concordato preventivo in continuità, la creazione di newco, le bad company e la cessione dei rami d’azienda in affitto. “L’attività proseguirà nelle prossime settimane per evadere le commesse e i lavori già in corso – spiega lo stesso Bertolini – poi entro la fine dell’estate dovrebbe cessare con la chiusura dello stabilimento”. La parte più dolorosa e difficile riguarda il personale (una ventina di dipendenti) per cui saranno attivati tutti gli ammortizzatori sociali previsti in questi casi. Quanto agli impianti saranno probabilmente messe in vendita le due rotative a sedici pagine Rotoman, sapendo che questo però non è un periodo facile per trovare acquirenti di una rotativa.  Nata circa una ventina d’anni fa a Modena per iniziativa di Riccardo Bertolini (che nei mesi scorsi aveva siglato un accordo Umberto Calloni per integrare le attività di stampa piana della Arbe e della Guatteri e Visual Project facendo nascere a Reggio Emilia il polo di stampa piana più importante dell’Emilia), la Arbe aveva un fatturato attorno agli 8-9 milioni di euro nella stampa di prodotti commerciali (depliant, cataloghi, riviste) mentre non aveva clienti nella Grande distribuzione organizzata. Il problema però, chiosa Bertolini, non era rappresentato dal fatturato ma dalla crisi del settore che dura ormai da cinque anni con una guerra sui prezzi talmente forte da rendere ormai antieconomico la stampa roto. E per evitare che continuando un’attività ormai non più redditizia la situazione dell’azienda diventasse finanziariamente ancora più problematica, Bertolini ha deciso di mettere fine alla sua storia.