Non si sa ancora se l’accordo sarà raggiunto e comunque ci vorrà ancora un po’ di tempo. Forse qualche mese. Ma quella che era una voce che già l’anno scorso circolava negli ambienti di mercato, oggi è diventata qualcosa di più. Le Officine Grafiche Novara 1901, conosciuta con il marchio commerciale Deaprinting e da circa un anno di proprietà della Mascagni srl collegata a Tim Management, starebbero trattando un’integrazione con la storica Amilcare Pizzi oggi guidata da Massimo Pizzi. Lo scorso novembre, interpellato sulla possibilità di un’intesa con l’azienda di Novara, lo stesso Pizzi aveva gettato acqua sul fuoco: “In questo periodo – aveva spiegato – il tema delle aggregazioni è sempre all’ordine del giorno. Tutti studiano il mercato, ma per quanto ci riguarda non c’è assolutamente nulla di concreto”. Da allora però le cose sarebbero cambiate e i rapporti tra le due aziende diventati più stretti. Tanto che, conferma Federico Cherubini, presidente di Deaprinting ed espressione della nuova proprietà (come l’ad Cesare Tocchio) sarebbe in corso una trattativa per studiare come mettere insieme le due società e farne un gruppo sinergico e più competitivo sul mercato. Allo studio ci sarebbe un iniziale periodo di gestione della Pizzi da parte del gruppo novarese e poi una vera e propria acquisizione. Il condizionale però è d’obbligo perchè la trattativa è aperta ma non è scritto che l’operazione si concluderà. Del resto, nei mesi scorsi è successa la stessa cosa con l’ipotesi di Deaprinting di trasferire la parte legatoria (centralizzata a Novara dopo la chiusura della Legatoria del Verbano) a Lainate, rilevando (o affittando) lo stabilimento e le macchine della Legatoria Primavera. Operazione che non è andata in porto. Allo stesso modo resta sospesa l’ipotesi di trasferire in un nuovo stabilimento il reparto offset di Deaprinting, soluzione accettata anche dai sindacati (con i quali il 25 febbraio dello scorso anno era stato siglato un accordo che prevedeva altri due anni di cassa integrazione straordinaria, fino al 3 marzo 2015, per 130 lavoratori con una rotazione che interessa circa una settantina di dipendenti di fronte alla richiesta di una riduzione dell’organico da circa 220 a 140 posti, con quindi un’ottantina di esuberi da valutare però a fine piano) a patto che fosse stata indicata una località sempre nel Novarese. Soluzione ora legata a come si concluderà la trattativa con Pizzi.