Dopo l’annuncio a dicembre della chiusura dello stabilimento casalese con uno spostamento dell’attività a Vercelli, il nuovo anno ha portato qualche notizia positiva. Proprio ieri, nel corso di un incontro con i sindacati, al quale ha partecipato anche il numero uno del gruppo, Giancarlo Cerutti (incontro sereno e costruttivo come spiega in una nota Angelo Novarino, responsabile risorse umane della OMG) si sono aperti alcuni spiragli per una soluzione meno traumatica. Il primo riguarda la questione occupazionale. In accordo con i sindacati, infatti, l’azienda ha deciso di prolungare di altri dodici mesi il contratto di solidarietà per i dipendenti del gruppo. “La soluzione più consona – sottolinea Novarino – per dare maggiore serenità ai lavoratori coinvolti e per poter disporre di un più ampio lasso di tempo finalizzato a individuare le migliori soluzioni per le parti coinvolte”. Il secondo tema sul tavolo della trattativa riguardava il trasferimento dell’unità produttiva dallo stabilimento di Casale Monferrato a quello di Vercelli. Un trasferimento ritenuto necessario, come aveva spiegato a dicembre Michael Cooper, direttore dell’area industriale della Omg Cerutti, perché “continuare a operare con due stabilimenti a pochi chilometri uno dall’altro non è economicamente sostenibile”. Dunque, nella riunione di ieri, come aveva già anticipato nei giorni scorsi Giancarlo Cerutti nell’occasione dell’incontro in Prefettura ad Alessandria, spiega sempre Novarino l’azienda ha confermate l’impegno "a elaborare un progetto che porti a ridimensionare il trasferimento. Il completamento di questa valutazione richiederà ancora circa un mese di lavoro, cui seguiranno ulteriori incontri di approfondimento con le organizzazioni sindacali”. L’annuncio, a dicembre, del piano di ristrutturazione e della chiusura dell’impianto di Casale, aveva del resto sollevato subito la dura reazione dei sindacati con scioperi, picchettaggi davanti agli stabilimenti e blocco della produzione di una nuova rotativa Aurora. Per riconoscendo la difficile situazione del gruppo, con una chiusura di bilancio in negativo di 24 milioni di euro e un indebitamento con le banche di 110 milioni, Fim, Fiom e Uilm di Casale e Vercelli, affiancati dalle Rsu degli stabilimenti di Omg, avevano definito inaccettabili la mancanza di un serio piano industriale, i licenziamenti, i trasferimenti e la chiusura di uno stabilimento. Ma anche la mancata conoscenza di chi subentrerà e con quali percentuali nell’attività e nel capitale del gruppo. Nelle scorse settimane, infatti, erano corse voci, smentite però dall’azienda, della ricerca di un nuovo partner industriale-finanziario. E tra le voci, non confermate, era corsa anche quella di una cessione (in toto o in parte) di Flexotecnica, l’azienda di Tavazzano in provincia di Lodi, di cui Cerutti aveva acquisito il controllo nel 1994, che produce rotative per la stampa flessografica, uno dei settori che sta reggendo meglio alla crisi.