Parrebbe essere finita, dopo mesi di trattative, firme di intese saltate, conflitto tra gli azionisti e addirittura un ricorso alle vie legali con il sequestro di pacchetti azionari, la “telenovela” per la cessione di Rotoalba da parte del gruppo tedesco Bagel. I protagonisti della trattativa si sono infatti messi finalmente attorno a un tavolo ed è prevalso il buon senso per il bene dell’azienda e il suo sviluppo. Così, alla fine, salvo ulteriori colpi di scena che in passato si sono verificati, l’avrebbe spuntata il gruppo Guido Veneziani Editore (GVE), diventato il nuovo azionista di maggioranza dell’azienda di Alba. Già tre mesi fa era stato concluso un preliminare d’accordo con la GVE, ma era stato sospeso per la reazione delle Edizioni San Paolo (socie al 15%) che avevano reclamato un diritto di prelazione sulle quote messe in vendita da Peter Bagel. In realtà i “Paolini” avrebbero destinato quelle quote a un altro acquirente (si era parlato della Ilte di Vittorio Farina), soluzione che ai tedeschi non era affatto piaciuta. Con il risultato di un ricorso anche alle vie legali. Adesso tutto sembra si sia risolto al meglio. Bagel prima ha rilevato il 15% delle azioni di Rotoalba in mano ai Paolini e quindi le ha cedute a Veneziani Editore insieme con gran parte della sua quota azionaria (85%). Così la GVE è oggi il principale azionista di Rotoalba, mentre circa un 10% è rimasto al gruppo tedesco che resterà anche nel consiglio di amministrazione mentre alla guida operativa della società è stato confermato Rino Costanzo. La scelta del gruppo Veneziani (75 milioni di euro di ricavi che supereranno i 105 quando sarà consolidata Rotoalba) segna un’inversione di tendenza nel rapporto editori stampatori. Dopo che negli ultimi anni le principali case editrici (da Rusconi alla Rcs, da Mondadori all’Espresso) avevano deciso lo scorporo e la vendita delle aziende di stampa, oggi è un editore a diventare anche stampatore. E, come spiega lo stesso Guido Veneziani, porterà in Rotoalba la stampa di circa l’80% delle sue testate mentre oggi ad Alba viene stampato solo Vero che vale circa il 25% delle testate GVE. Questo trasferimento di commesse consentirà già quest’anno all’azienda guidata da Costanzo di far salire i ricavi del printing da 21 (su un totale di oltre 31) a 26 milioni di euro. Rotoalba continuerà a stampare i periodici dei Paolini, a partire da Famiglia Cristiana, a mantenere commesse importanti come quella per i cataloghi del gruppo Ikea, ma svilupperà ulteriormente la stampa conto-terzi. E per questo alla tradizionale stampa in rotocalco verrà affiancata quella in rotooffset, per cui è già pronto un piano d’investimenti da 2,5 milioni di euro per dotarsi entro l’anno di una nuova rotativa a cui probabilmente aggiungerne una seconda nel 2013.