In tempi difficili per chi fa girare le macchine da stampa, ci sono ancora aziende che non fanno cassa integrazione e investono per aumentare la capacità produttiva. E’ il caso della Rotopress International di Loreto, del gruppo Pigini. Nata nel 2002 come azienda per la stampa di giornali (a partire dal Resto del Carlino), fin dall’inizio Rotopress International ha avuto la fortuna (o meglio l’intuizione) di dotarsi di rotative ibride capaci di stampare i quotidiani di notte e prodotti commerciali (riviste, cataloghi, Gdo, free press) di giorno. Alla prima rotativa Kba Comet con quattro torri nel 2007 ne è stata aggiunta una seconda con due torri con forno. E l’anno dopo il parco macchine è stato completato con una rotativa per giornali acquistata per stampare il Corriere Adriatico del gruppo Caltagirone. Lo scorso autunno, spiega il direttore generale dell’azienda di Loreto, Pierpaolo De Sanctis, sono stati investiti complessivamente 1,5 milioni di euro per dotare la più “vecchia” Kba Comet di un secondo forno, dopo il primoinstallato nel 2007. Un investimento che permette alla Rotopress International non solo di stampare 64 pagine in full color (più altre 32 o 64 sulla seconda macchina) ma di arrivare, collegando le due rotative ibride a 96 pagine tabloid e addirittura a 128 pagine magazine con forno utilizzando una carta con una grammatura non superiore ai 60-65 grammi. La nuova configurazione delle rotative (insieme con l’installazione del nuovo forno l’azienda francese Meg-Tec ha curato anche interventi per ridurre i costi energetici, con la possibilità di stampare a temperature più basse usando anche nuovi inchiostriibridi) ha consentito alla Rotopress International di potenziare la capacità produttiva e la sua offerta indirizzata in particolare alla Gdo. La contrazione del mercato s’è fatta sentire anche a Loreto, tanto che nel 2012, per la prima volta in dieci anni di vita, Rotopress, che dà lavoro a una settantina di dipendenti e non ha fatto neppure un’ora di cassa integrazione, ha subito un calo dei ricavi da 21 a circa 18 milioni di euro. Del resto, sottolinea sempre De Sanctis, sono diminuite le tirature dei quotidiani (oltre a Carlino e Corriere Adriatico vengono stampati anche la Prima Pagina di Modena e quella di Reggio Emilia), è quasi scomparsa la free- press e si sono ridotte le commesse per i cataloghi dei tour operator o i depliant delle agenzie immobiliari. A tenere invece sono gli stampati per la Gdo. E con la sua nuova configurazione produttiva, Rotopress International può soddisfare in tempi brevi tirature importanti anche oltre il milione di copie e cataloghi anche di 48 pagine. E proprio grazie alla crescita in questo mercato, il 2013 è cominciato positivamente per l’azienda del gruppo Pigini tanto che l’obiettivo è di recuperare fatturato tornando quest’anno attorno ai 20 milioni di euro.