Non si è mai fermata e non lo farà neppure adesso per confermare il suo ruolo di azienda leader, tra le più importanti sul fronte della stampa sia in Italia sia in Europa. E così Rotolito per crescere e aumentare la sua competitività – nel mercato domestico e sui mercati internazionali – ha dato il via a un nuovo, maxi piano di investimenti del valore di oltre 20 milioni di euro. Un piano che riguarda sia la casa madre Rotolito sia la Nava Press, acquisita oltre tre anni fa e tornata a essere un’azienda redditizia senza perdere il Dna di “boutique” della stampa per le principali griffe mondiali.

Proprio Nava Press sta realizzando una significativa diversificazione produttiva per diventare un punto di riferimento nel mondo del lusso anche per quel che riguarda il packaging, con la costituzione di una divisione Nava Packaging e con l’obiettivo di arrivare già quest’anno a fatturare tra i 4 e i 5 milioni in questo mercato per servire al meglio i propri clienti e per contribuire alla crescita dei ricavi complessivi di Nava che nel 2017 si sono attestati attorno ai 38 milioni mentre a livello di gruppo Rotolito – che comprende anche Segraf, azienda specializzata nella stampa rotocalco con due impianti al servizio di clienti come la Settimana Enigmistica oltre al settore della Gdo – il fatturato ha toccato quota 180 milioni con 700 dipendenti tra diretti e indiretti.

Nell’ultimo anno, spiega Paolo Bandecchi, alla guida dell’azienda che ha fondato e fatto crescere, insieme ora con i figli Simone (direttore commerciale), Federico (responsabile di finanza e amministrazione) ed Emanuele (impegnato sempre più sul fronte commerciale) e con un’affiatata e di alto livello squadra di manager guidata da Joseph Marsanasco e Davide Dei Rossi, all’interno di Nava Press è iniziata la creazione di una divisione dedicata al packaging. Già in passato del resto Nava Press rispondeva alle richieste di andare oltre alla stampa di cataloghi, brochure, riviste, inviti o libri per i brand della moda e del lusso, ma si trattava di un servizio perlopiù fornito appoggiandosi all’esterno.

Oggi invece Nava Press, con l’assunzione di figure professionali dedicate proprio al packaging e l’investimento in macchinari, ha cominciato a rispondere a questa richiesta internamente avvalendosi di struttura di manodopera altamente specializzata pur conservando una rete di partner esterni. L’obbiettivo è raggiungere il meglio del mercato per quanto riguarda la manualità del confezionamento e la trasformazione delle materie prime (dal cartoncino ai legni pregiati, dai tessuti ai nuovi materiali) in contenitori (astucci, box, scatole, ecc.) nei quali vengono racchiusi gli oggetti del desiderio dei consumatori di alta gamma.

La realizzazione della divisione packaging di Nava Press è cominciata installando linee fustellatrici e di stampa a caldo Bobst e piega incolla Petratto per buste e astucci. Ed è proseguita e proseguirà, utilizzando anche i circa 3mila metri quadrati di spazio che si sono liberati nella sede di via Ernesto Breda in conseguenza della dismissione della “vecchia” sedici pagine Goss, un impianto particolare a sette elementi non ritenuto però dopo 12 anni più performante per la produzione tenendo conto della difficoltà di assistenza e ricambi e soprattutto del parco macchine complessivo del gruppo, e quindi è stato venduto sul mercato estero. La divisione packaging si sta quindi ampliando con l’installazione, realizzata, in corso e a breve, di altri impianti per la cartotecnica tra cui una Heidelberg piano cilindrica per la stampa a caldo, due Heidelberg Stella tipografiche, una linea plotter per il taglio Zund, una fustellatrice platina Titan, una Saroglia 50×70 e una Rabolini 70×100 per la stampa a caldo e la laminazione. Alla solida struttura meccanica di base a queste macchine sono stati aggiunti i più moderni sistemi elettronici di controllo e di produzione.

Gli investimenti previsti per Nava Press però non finiscono qui. Oltre a quelle programmati per un efficientamento e ammodernamento dello stabilimento e della zona uffici, è in programma anche una “rivoluzione” del reparto stampa piana. L’obiettivo è quello di avere quattro macchine 70×100 e una 50×70 (oggi girano quattro 70×100 e una 35×50 di casa Heidelberg) aggiungendo alle tecnologie tradizionali Uv e Le-Uv, già presenti, due nuove macchine per la stampa Uv-Led ritenuta strategica in futuro anche se oggi ancora un po’ penalizzata dall’alto costo degli inchiostri e vernici. In questo ambito si sta già monitorando il mercato confrontando le diverse offerte tecnologiche e a breve si dovrebbe arrivare alla scelta e all’ordine di due nuove macchine “Led” da installare entro la fine dell’anno.

Ma il maxi piano d’investimenti non poteva trascurare Rotolito dove si sta mettendo in produzione la nuova 48 pagine di Manroland Web Systems, rappresentata in Italia da Bwebsystems. Una macchina di ultima generazione che grazie alla sua flessibilità potrà essere utilizzata sia per la stampa di cataloghi che riviste, libri o volantoni della Grande distribuzione. La nuova Lithoman IV è completa di tutti i sistemi di controllo integrati per garantire la massima qualità di stampa. La nuova 48 pagine, che girerà a breve nello stabilimento di Cernusco sul Naviglio (uno dei cinque siti produttivi del gruppo insieme a Segraf, Capriate, Pioltello e Nava Press) per un investimento complessivo superiore agli 8 milioni di euro  completerà un parco rotative che vede in produzione altri quattro impianti di Manroland e due KBA: una 80 pagine, una 72 e quattro 48. I futuri investimenti, oltre a quelli importanti per la produzione di energia con l’installazione di due impianti di trigenerazione (elettrica, termica e frigorifera) potrebbero infine riguardare in futuro anche il reparto stampa piana, aggiungendo un’altra macchina di grande formato (140 o 160) in una configurazione particolare che affiancherà quella installata nel 2017. Particolare attenzione è stata posta anche al moderno stabilimento di Capriate dove è pronto a partire il nuovo magazzino logistico robotizzato per la gestione totalmente automatizzata del semilavorato e del prodotto finito.