Le voci che si rincorrevano da giorni ed erano aumentate dopo il taglio dell’energia elettrica hanno trovato conferma la scorsa settimana. Rotoalba, la storica azienda grafica di Alba dei Paolini, ceduta nella primavera del 2012 dal gruppo tedesco Bagel alla GVE (Guido Veneziani Editore) ha annunciato il 26 novembre di avere depositato al Tribunale di Asti una richiesta di concordato preventivo in continuità che consente, se approvato dal giudice, di continuare l’attività con il controllo di un commissario.

Questa decisione, spiega un comunicato diffuso dall’azienda si inserisce “nel più ampio quadro di ristrutturazione che la società aveva già intrapreso a partire dal precedente esercizio al fine di garantire la continuità aziendale a tutela di tutti gli interessi coinvolti con particolare attenzione agli aspetti occupazionali e produttivi”. Rotoalba “proseguirà le proprie attività mantenendo gli elevati standard qualitativi caratteristici delle lavorazioni svolte che hanno quale principale riscontro la fiducia e la fedeltà dei propri principali clienti, tutt’ora accordata, tra i quali si annoverano: Edizioni San Paolo con Famiglia Cristiana, IKEA, Damart, Dansk, Thomas Cook e Leroy Merlin”. Guido Veneziani, unitamente a tutto lo staff della società, conclude il comunicato “esprime gratitudine a tutti coloro che in queste ultime settimane hanno consentito la prosecuzione dell’attività produttiva”.

L’annuncio della richiesta del concordato preventivo è arrivato a pochi giorni dal distacco della fornitura di energia elettrica da parte dell’Enel. “Un fatto gravissimo”, era stato definito dallo stesso Guido Veneziani che aveva nel contempo annunciato, com’è successo, il proseguimento dell’attività grazie all’installazione di gruppi elettrogeni in attesa che venga definito un nuovo contratto di fornitura.

Il distacco della luce, insieme con il ricorso al Tribunale e le difficoltà a pagare gli stipendi ai dipendenti (con arretrati di due e anche tre mesi) hanno creato grande preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati. “La richiesta del concordato preventivo in continuità – spiegano Lina Simonetti della Fistel Cisl e Nicola Gagino della Slc Cgil – lascia sperare, come ci è stato riferito dall’azienda con cui ci siamo incontrati la scorsa settimana, che l’intenzione sia quella di proseguire l’attività”. Ma i problemi non mancano, e, stando sempre ai sindacati, sarebbero riconducibili alla crisi generale che ha colpito il settore della stampa, e in particolare quella rotocalco, anche se, aggiunge Gagino “le commesse a Rotoalba non sono mai mancate e addirittura ci era stata richiesta una maggiore flessibilità sui turni di lavoro per evaderle”.

Il ricorso al Tribunale ha congelato l’attuazione del piano di ristrutturazione per gli oltre 140 dipendenti attuali che prevedeva il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, undici esuberi, il trasferimento a Milano di una decina di persone, la terziarizzazione dei servizi di logistica, pulizie e portineria, la soppressione del servizio mensa, l’eliminazione della quindicesima. A questo punto i sindacati sperano che entro un mese o due arrivi la risposta del giudice per il via libera al concordato per confrontarsi con l’azienda sul futuro di Rotoalba. Un futuro che si intreccia con i progetti complessivi del gruppo Veneziani impegnato nella partita per l’acquisizione del quotidiano l’Unità (operazione per cui GVE si sarebbe alleato secondo quanto riportato da milanofinanza.it con il gruppo di costruzione lombardo Pessina) e per cui nelle scorse settimane erano corse voci, non confermate, di un rafforzamento produttivo delle Grafiche Mazzucchelli di Seriate (acquisite nel 2013). Rafforzamento che sarebbe reso possibile dall’arrivo di due rotative Lithoman a 64 pagine rilevate in sede di curatela fallimentare della Satiz da parte della Alcon holding. Al riguardo però, spiega Nicola Milana della Fistel Cisl di Torino, non abbiamo notizie sul destino della Satiz che ha cessato l’attività la scorsa primavera. L’unica cosa che sappiamo, aggiunge Milana, è che il regolamento dell’offerta fatta al Tribunale sarebbe stato rinviato a fine gennaio.