La crisi dell’industria della stampa si fa sentire con forza anche nel Centro Italia. E la nuova vittima di un mercato sempre più difficile si chiama Galeati Perugia. L’azienda, nata nel 2009 in seguito allo sbarco in Umbria della casa madre Galeati di Imola (controllata dal fondo di private equity del Credem e con una quota di minoranza significativa dal punto di vista operativo e gestionale della cooperativa Coptip di Modena) è stata infatti messa in liquidazione, con il voto favorevole dell’assemblea dei soci, alla fine dello scorso novembre. Il 4 dicembre è stato nominato come liquidatore Guido Santamato, professionista milanese, che una settimana dopo ha chiesto al Tribunale fallimentare di Bologna il ricorso con riserva all’ammissione alla procedura del concordato preventivo. Quattro anni fa la Galeati, forte dell’espansione in Emilia Romagna (nel quartier generale di Imola giravano due Goss per giornali, una Harris a 16 pagine e una Heidelberg Speedmaster 70×100 a otto colori per la stampa di quotidiani, free press e commerciale con circa 15 milioni di euro di ricavi e 60 dipendenti), si era candidata a diventare uno dei principali poli di stampa in rotativa per giornali anche in Umbria. Dove era arrivata nel 2009 acquisendo, dal gruppo cementiero Barbetti, la tipografia del Corriere dell’Umbria. E per concludere questa operazione era nata la Galeati Perugia che, due anni dopo, aveva rilevato anche il ramo d’azienda tipografica del Giornale dell’Umbria da un altro gruppo cementiero, Colacem. Per stampare i due quotidiani (e anche un giornale di Viterbo, commessa oggi chiusa) erano stati investiti quasi 3 milioni di euro per l’acquisto di una rotativa per giornali manroland, subentro di un leasing di una stamperia ungherese. La rotativa era stata quindi installata presso un’area in affitto nello stabilimento di Trevi dell’azienda Grafica Flaminia, del gruppo Pigini di Loreto. E proprio con un’azienda del gruppo Pigini, la Rotopress International, circa un anno fa era nata una trattativa per un’eventuale acquisizione della Galeati Perugia. Trattativa non andata a buon fine, pare, per le condizioni economiche della Galeati Perugia che sostanzialmente lavora solo per stampare il Corriere e il Giornale dell’Umbria, con contratti ritenuti onerosi e non sufficientemente redditizi. La riduzione della redditività e dei ricavi (che sarebbero scesi da circa 3 a poco meno di 2 milioni di euro) e l’esposizione debitoria avrebbero acuito la crisi della Galeati Perugia che dopo aver messo in cassa integrazione circa la metà dei suoi 24 dipendenti (ereditati dalle tipografie dei due giornali umbri) a ottobre aveva chiesto la messa in mobilità di 15 dipendenti su 24, scatenando la protesta dei sindacati e una serie di scioperi. La crisi però è proseguita fino alla decisione della messa in liquidazione e del concordato preventivo. A Trevi, comunque, continuano a essere stampati i due giornali umbri (che però sono in allarme e starebbero cercando soluzioni alternative qualora la situazione dovesse precipitare) e secondo voci di mercato se il concordato dovesse andare a buon fine la Galeati Perugia potrebbe essere cancellata come società e l’attività assorbita direttamente dalla Galeati di Imola. Non è esclusa anche la via di una vendita dell’azienda a un altro gruppo grafico, ma dopo la rottura delle trattative Rotopress International non sembra per ora più interessata all’acquisto.